Elisabetta: donna capace e determinata. Anche grazie alle 007...

(di Maria Grazia Labellarte)
05/06/19

Il regno della regina Elisabetta I viene spesso definito come l'“Età d'oro” della storia inglese; Elisabetta fu in vita una regina immensamente popolare e la sua popolarità è diminuita poco con il passare dei quattrocento anni. È ancora uno dei più amati monarchi e uno dei sovrani più ammirati di tutti i tempi. Dedicò tutta sé stessa al suo paese in un modo in cui pochi monarchi erano o erano stati da allora: dotata di una geniale mente politica, governò il suo paese attraverso un'attenta direzione e scegliendo uomini capaci di assisterla.

Divenuta una leggenda già in vita, fu famosa per le sue notevoli capacità e risultati e, possiamo dirlo, fu un enigma come donna per la sua stessa gente. Figlia di Enrico VIII (1491-1547) e della sua seconda moglie, Anna Bolena (1501-1536 circa), nacque il 7 settembre 1533 a Greenwich Palace.

Amava tutti i tipi di sport dell’epoca, in particolare l'equitazione, e nei primi anni del suo regno trascorse molte ore a cavallo. Amava anche la caccia, il falco, le lotte tra orsi e i tornei. Adorava la musica e la danza, lo sfarzo e le maschere. Nei mesi che seguirono la sua incoronazione, Elisabetta restaurò la moneta in rovina e ristabilì la Chiesa (scismatica per Roma, indipendente per Londra) d'Inghilterra. Probabilmente per placare i cattolici e quelli che non credevano che una donna potesse diventare capo della chiesa, Elizabeth si definì Supremo Governatore della Chiesa d'Inghilterra, piuttosto che capo supremo come fu suo padre.

Fu una protestante convinta e ogni giorno dedicava del tempo alla preghiera. Nonostante non tollerasse l'estremismo religioso, non avrebbe voluto perseguitare nessuno dei suoi fedeli a motivo delle loro convinzioni religiose: tuttavia, il conflitto anche politico tra cattolici e protestanti impose al suo governo di prendere una linea più severa verso i cattolici di quanto non desiderasse lei stessa.

Negli ultimi anni del sedicesimo secolo l'Inghilterra, però, è uno Stato ai margini di un continente in gran parte cattolico: per la protestante regina Elisabetta I, il nemico è ovunque, dato che il papa riconoscerebbe a chi la uccidesse di aver agito contro una nemica della fede. Questa seria minaccia richiede un nuovo esercito "oscuro": nasce così l'era dello spionaggio. Probabilmente pochi conoscono questo aspetto storico della vita della regina, è noto che Elisabetta impiegò un certo numero di spie, specialmente dopo che il papa la dichiarò sovrano illegittimo nel 1570.

Costantemente minacciata da complotti, gli stessi furono tutti annullati dai suoi servizi segreti. Fu John Dee (ritratto) il leader di questa formidabile squadra. Preceduto da una reputazione di mago, riuscì a introdursi molto bene a corte. Matematico, geografo, alchimista, astrologo, astronomo: Dee spesso inviava lettere alla regina su questioni confidenziali e iniziò a firmare le sue lettere "007". Sappiamo che gli zeri rappresentavano gli occhi: si pensa che il sette fosse riferito al numero fortunato che offriva “protezione” nonché data di nascita della stessa, sette settembre appunto.

Molti studiosi ritengono che Dee fosse una delle spie di Elisabetta e che i suoi viaggi in tutta Europa non fossero per "conferenze spirituali", ma piuttosto per raccogliere informazioni.

Donna determinata, ma non ostinata, Elisabetta ascoltava il consiglio di coloro che le stavano intorno e era sempre pronta a cambiare una politica quando fosse divenuta impopolare. In apparenza era stravagante, in un comportamento a volte sfacciato e frivolo, ma il suo approccio alla politica fu serio, sempre prudente.

Quando salì al trono nel 1558, l'Inghilterra era un paese impoverito dilaniato da conflitti religiosi. Quando morì a Richmond Palace il 24 marzo 1603, l'Inghilterra era uno dei paesi più potenti e prosperi del mondo. Sì, sotto molti aspetti la sua epoca fu davvero una “età dell’oro”!