Caterina la Regina Uomo di Stato

(di Alessandro Rugolo)
25/04/19

13 aprile 1519, in una Firenze saldamente in mano alla famiglia dei Medici, nasce Caterina, figlia di Lorenzo de' Medici duca di Urbino (e nipote di papa Leone X) e della principessa francese Maddalena de la Tour d'Auvergne.

Per chi, italiano, si trova a passare da Parigi è d'obbligo andare a visitare la basilica di Saint Denis. Situata a nord di Parigi, raggiungibile con la metro, è una delle più grandi basiliche gotiche della Francia, al suo interno vi sono sepolti i re della Francia dal X° secolo al 1789 con poche eccezioni. Entrati nella basilica per vedere la tomba di Caterina, ci troviamo immersi nella suggestiva cerimonia del venerdì santo, la Via Crucis. Ancora pochi giorni ed è Pasqua.
Il mausoleo e la tomba del re Enrico II e di sua moglie Caterina si trovano nella navata di sinistra. La cerimonia non ci consente di avvicinarci troppo. La penombra e i canti sacri aiutano a riflettere e ricordare.

Qualche settimana prima abbiamo visitato il castello di Saint-Germain-en-Laye. Sede del museo nazionale di archeologia, ospitava la mostra sul re Enrico II ed in quella occasione abbiamo potuto osservare i dipinti del re e della sua sposa, Caterina. La ricchezza degli abiti non può non colpire!

Caterina è passata alla storia non solo per essere la moglie del re di Francia. Di lei si sa che amava a tal punto la cucina fiorentina (qualcuno dice "italiana", ma allora l'Italia come noi la conosciamo non c'era ancora...) da essersi portata alla corte i cuochi più esperti (assieme alla forchetta, allora ancora sconosciuta a Parigi).

La regina é spesso considerata sospettosa, gelosa e machiavellica ma molto probabilmente agì come agì per preservare il trono ai figli minori.

Amava circondarsi di studiosi e di artisti, spesso italiani, e lei stessa si cimentava nello scrivere, almeno nel campo del governo dello Stato. Nel 1564 scrisse una lettera al figlio Charles IX, dal titolo chiarificatore : "Pour la police de Cour et pour le gouvernement", in cui descrive l’impiego del tempo di un re e il comportamento da tenere alla corte.

Sicuramente era una donna forte e non si privava di dire la sua. Non a caso Honoré de Balzac, nella introduzione al romanzo storico "Sur Catherine de Médicis", la definisce come la donna che ha salvato la corona di Francia grazie alle sue rare qualità, i doni più preziosi dell’Uomo di Stato.

Il suo più grosso problema lo ebbe con la religione. Suo marito, il re Enrico II, aveva sempre combattuto con forza il protestantesimo ma alla sua morte, nel 1559, un gruppo di protestanti di Amboise tenta di sequestrare il figlio Francesco II (successore del padre). Il tentativo é sventato grazie al servizio di informatori esistente in Francia e i complottisti vengono messi a morte per impiccagione. Il loro capo è tagliato in cinque pezzi. Caterina non ha alcuna difficoltà ad approvare le azioni repressive. 

La Francia sprofonda in una sanguinosa guerra civile che la regina cercherà in ogni modo di ricomporre, con alterni successi. Caterina cercherà infatti di promuovere un rapporto di maggiore libertà e di tolleranza nei confronti delle religioni. Le guerre di religione in Francia proseguiranno fino al 1598 quando Enrico IV firmerà l’editto di Nantes concedendo alcune libertà di culto e politiche ai protestanti, ma per quella data Caterina non era già più protagonista da alcuni anni…

Regina di Francia in qualità di moglie del re Enrico II, morirà il 5 gennaio 1589, nel castello di Blois, lasciando ai posteri il ricordo di una donna forte, inflessibile, responsabile di atti politici che lasceranno il segno.

Gelosa, dura, machiavellica? Non so, forse. Troppo tempo e passato e le interpretazioni come sempre sono varie e discordanti. Sicuramente "donna di potere" e "donna al potere" per buona parte del '500.

A fine anno Caterina sarà ricordata in Francia attraverso le mostre "Les Tapisseries de la Reine" al Castello di Chaumont-sur-Loire e una esposizione al Castello di Chenonceau.

Immagini: Caterina osserva gli ugonotti massacrati (Édouard Debat-Ponsan, 1880) / Caterina de'Medici in abiti vedovili e i figli: re Carlo IX, Margherita, Enrico d'Angiò e Francesco Ercole d'Alençon.