La situazione delle forze armate italiane: la 1ᵃ Brigata Aerea Operazioni Speciali dell’Aeronautica Militare

(di Tiziano Ciocchetti)
18/07/19

La 1ᵃ Brigata Aerea è il reparto dell’AM specializzato nelle operazioni speciali. Costituito solo da pochi anni, si occupa principalmente di infiltrazioni ed esfiltrazioni, sia per mezzo di velivoli ad ala fissa sia ad ala rotante (incluso il Combat SAR).

Ovviamente si tratta di operazioni complesse, i C-130J SUPER HERCULES, i C-27J SPARTAN e HH-101 sono macchine che offrono prestazioni eccezionali tuttavia sono anche macchine delicate, per cui necessitano di un utilizzo appropriato. Servono anche equipaggi ben addestrati, come per esempio nelle operazioni di esfiltrazione in un teatro operativo ostile.

Un esempio classico è l’operazione EAGLE CLAW condotta dagli americani in Iran nel 1980, per liberare gli ostaggi sequestrati dai pasdaran. Ci fu una collisione tra un C-130H e un elicottero CH-53, in una pista abbandonata nel deserto a sud-est di Teheran, scelta come base di rifornimento in seguito al fallimento della missione a causa di un’improvvisa tempesta di sabbia (tre velivoli si erano danneggiati e i restanti furono giudicati insufficienti per il proseguo della missione).

Il mancato coordinamento tra le varie componenti di volo portò al disastro e al fallimento dell’operazione.

La 1ᵃ Brigata Aerea ha lo scopo coordinare questo tipo di attività, in qualsiasi parte del mondo, in quanto esistono diverse aree di crisi che potrebbero richiedere l’evacuazione di civili e quindi la necessità di pianificare e supportare un intervento delle forze speciali.

Attualmente l’Aeronautica Militare può schierare per le missioni speciali velivoli moderni e ben equipaggiati. Per quanto riguarda l’ala fissa dispone di 20 C-130J SUPER HERCULES (di cui 10 nella versione allungata e uno per il rifornimento in volo), in grado di ricevere rifornimento in volo anche dagli KC-767, onde aumentarne l’autonomia di missione.

L’altra macchina da trasporto tattico impiegata è il bimotore C-27J SPARTAN. Di piccole dimensioni può operare da piste semi preparate, ne sono in servizio 12 esemplari (uno in configurazione JEDI da guerra elettronica) ma ne servirebbero di più. Interessante – quando i fondi saranno disponibili – la versione cannoniera volante PRAETORIAN (foto) armata con una mitragliera da 30 mm (ma potrebbe essere armata anche con bombe a guida laser AGM-176 GRIFFIN).

Per quanto riguarda i velivoli ad ala rotante sta entrando in sevizio presso il 15° Stormo l’HH-101 (15 esemplari ordinati), ovvero la macchina C-SAR più moderna oggi disponibile (è dotato di un radar che gli permette una navigazione automatica a quote molto basse). Ha una dotazione elettronica all’avanguardia ed è dotata di sonda per il rifornimento in volo, dispone anche di una rampa posteriore che, per esempio, permette di scaricare velocemente veicoli leggeri come il FLYER, recentemente adottato dagli incursori del 9° Reggimento COL MOSCHIN.

Inoltre possono essere utilizzati anche gli HH-139, acquisiti in 15 esemplari permettono un notevole salto di qualità rispetto agli ormai anziani HH-212 ancora in forza al 9° Stormo (quando sono stati schierati in Afghanistan si è dovuto ridurre il carico utile in quanto le quote elevate ne compromettevano la stabilità in volo).

Addirittura l’Aeronautica Militare sta pensando di rimpiazzare gli HH-212 con i più prestanti AW-149, una macchina concepita specificatamente per impieghi militari, con possibilità di attacchi esterni per armamento e serbatoi supplementari, ma con costi assai elevati.

Proprio per ridurre i costi si sarebbe potuto costituire un reparto interforze, specifico per le operazioni speciali che avrebbe incluso le tre Forze Armate (escludendo i Carabinieri a causa dei loro compiti istituzionali), permettendo così uniformità di addestramento e procedure operative.

Foto: Aeronautica Militare