Il convertiplano Valor della Bell effettua il primo test a terra

(di Matteo Acciaccarelli)
09/10/17

Il convertiplano di terza generazione sviluppato dalla Bell, insieme alla Lockheed Martin, parte del programma statunitense dei futuri veicoli a decollo verticale, ha effettuato il primo test a terra. Il V-280, stando a quanto dichiarato dalla Bell, potrà raggiungere la velocità di 280 nodi (518 km/h) trasportando un carico utile di 12.000 libbre (circa 5 tonnellate e mezzo) per 500-800 miglia nautiche (tra 926 e 1480 chilometri). Caratteristiche importanti che permetteranno al Valor di aumentare notevolmente l’area operativa degli elicotteri in linea nelle Forze Armate statunitensi.

Il test, arrivato prima della tradizionale riunione annuale dell’Esercito americano, è stato annunciato con un comunicato della Bell nella quale si legge che: “Il test di prova a terra effettuato dal prototipo di V-280, mercoledì scorso in Texas, è stato il primo di una lunga serie di test funzionali che verranno effettuati sul veicolo in preparazione del primo volo”. Primo volo che è previsto per questo autunno.

Il presidente di Bell, Mitch Snyder, entrerà a far parte prossimamente di un gruppo di studio riguardante la modernizzazione dell’esercito che passa anche attraverso questa nuova generazione di convertiplani che potrebbero andare, tra il 2020 e il 2040, a sostituire i convenzionali elicotteri capitanati dall’UH-60 Black Hawk.

Il V-280 Valor della Bell dovrà tuttavia vedersela con il Sikorsky-Boeing SB-1 Defiant, un elicottero coassiale con l’elica di coda posta sul retro della fusoliera, in modo tale da poter dare spinta aggiuntiva all’elicottero. La speranza della Bell rimane quella di riuscire a vincere l’appalto e di vendere il suo convertiplano a tutte le Forze Armate. L’Esercito rimarrà potenzialmente il maggior destinatario delle vendite. Da superare sarà la tradizionale avversione per i convertiplani da parte degli alti gradi dell’Esercito, che continuano a preferire l’elicottero, come è stato dimostrato dal V-22 Osprey, sempre prodotto dalla Bell, che non è riuscito a vendere un solo esemplare all’U.S. Army.

Una sfida complicata questa della Bell che però non si da per vinta in partenza e, anzi, sembrerebbe ce la stia mettendo tutta per far cambiare idea agli uomini in “nero e oro”.

(foto: Bell Helicopter Textron Inc.)