Il Chengdu J-20 pattuglierà nel 2018 il Mar Cinese Meridionale

(di Franco Iacch)
20/10/16

Il caccia di quinta generazione cinese Chengdu J-20 ha eseguito, poche ore fa, dei voli di prova su Chengdo, nel sud-ovest della Cina, con una nuova livrea aria-aria. Probabilmente è quella finale scelta per il basso tasso di produzione iniziale.

Sono quattro i caccia J-20 attualmente operativi con numero di serie 2001, 2002, 2011 e 2017. I primi due, 2001 e 2002, sono stati utilizzati come dimostratori tecnologici mentre il 2011 ed il 2017 sono in configurazione di pre-produzione. La configurazione del velivolo non ha subito modifiche.

La Cina ha completato quattro J-20 ed entro i prossimi sei mesi tale numero potrebbe triplicarsi. Lo Chengdu J-20, è ufficialmente entrato in Low Rate Initial Production (LRIP) lo scorso giugno. Il progetto Chengdu J-20, caccia di quinta generazione decollato per la prima volta nel gennaio del 2011, è definito dal Pentagono come una piattaforma a lungo raggio, in grado di penetrare ambienti pesantemente difesi. I cinesi hanno sempre affermato che una piattaforma di quinta generazione, con prestazioni simili all’F-22 ma con i costi operativi dell’F-35, sarebbe entrata in servizio con Capacità Operativa Iniziale entro il 2018.

Il J-20 è una piattaforma che trae ispirazione da russi, americani ed europei. Presenta similitudini nel design al dimostratore tecnologico MiG 1.44 che, a sua volta, ricorda l’EFA-2000. Per l’Occidente, invece, il Chengdu J-20 trae ispirazione dal Northrop YF-23, unico prototipo proposto insieme all’YF-22 per il progetto Advanced Tactical Fighter.

Per il Chengdu J-20 si prevedono almeno sei varianti: intercettore a lungo raggio, dogfight e scorta, attacco al suolo, ricognizione a lungo raggio, attacco elettronico e piattaforma di lancio per missili anti-satellite. Anche lo J-20 è attualmente equipaggiato con due turboreattori di fabbricazione russa, anche se il caccia di linea dovrebbe essere dotato di un motore di concezione e produzione nazionale.

I cinesi puntano a sfruttare la tecnologia dei turbofan russi NPO Saturn AL-41F1 che equipaggiano i Su-35E (Pechino ne ha acquistati dodici) per sviluppare un nuovo sistema propulsivo. Nonostante gli sforzi, i cinesi non hanno ancora sviluppato motori a reazione in grado di raggiungere le prestazioni dei Pratt & Whitney F119 e F135, che equipaggiano rispettivamente l’F-22 Raptor e l’F-35 Lightning della Lockheed Martin. Il J-20 non sarà in grado di raggiungere il suo pieno potenziale fino a quando la Cina non sarà in grado di sviluppare dei motori con un rapporto spinta-peso di dieci a uno.

La concezione cinese di disporre di due caccia stealth per differenti tipologie di missioni è la medesima degli Stati Uniti: F-22/J-20 per la supremazia (dominio) aereo ed F-35/J-31 per il bombardamento, Close Air Support e supporto tattico. Il J-20 dovrebbe trasportare internamente fino ad un massimo di quattro missili BVRAAM, beyond-visual-range air-to-air missiles e due a corto raggio PL-10. Dovrebbe raggiungere una velocità massima di 2,100KMH secondo una stima effettuata con due Saturn AL-31.

Il primo impiego operativo per il J-20 sarà nel Mar Cinese Meridionale.

(foto: web)