Il Brasile e la sua marina

12/06/14

Il mondiale brasiliano oggi è soprattutto occasione di rilancio per la presidente Dilma Rousseff. Durante la Confederations Cup del 2013, la classe politica rimase esterrefatta dalla vista di centinaia di migliaia di persone scese in piazza per protestare contro la corruzione istituzionale.

Le proteste si scatenarono soprattutto a Rio. Dal mese di marzo molti militari sono stati schierati nelle favelas di Maré dove si annidano i trafficanti di droga e dove vivono persone in estrema povertà.

Ma la Difesa brasiliana è preoccupata soprattutto della sicurezza delle proprie risorse energetiche più che di quelle umane. Da quando vennero sviluppate le prime piattaforme per l’estrazione petrolifera offshore, Petrobras, la più importante compagnia petrolifera sudamericana ne ha fatta di strada. Nel 2010 era la terza compagnia petrolifera mondiale. Oggi il piano industriale prevede in dettaglio che la produzione di petrolio e gas passi da 2,32 milioni di barili nel 2013 a 3,9 milioni nel 2018 e a 5,2 milioni nel 2020. Per proteggere la produzione petrolifera offshore il Brasile è ricorso agli armamenti.

La cooperazione militare con la Francia è sicuramente tra le più importanti. Il progetto ProSub, programma della marina brasiliana per lo sviluppo e la realizzazione di 4 sottomarini nucleari S-BR con l’ausilio della tecnologia francese, lanciato nel 2008, rappresenta per il Brasile un vanto di cui fregiarsi. In base all’accordo, la Francia trasferisce il know how tecnologico alle 30 industrie brasiliane coinvolte nella produzione dei 36.000 componenti utili alla costruzione dei sommergibili. La spesa di circa 7,8 miliardi di reali, equivalenti a circa 3,8 miliardi di dollari, ha creato nuovi posti di lavoro. Le nuove navi verranno usate per pattugliare il confine militare del Brasile, la cui lunghezza è di 8500 km e soprattutto per proteggere i giacimenti sottomarini di petrolio.

Inoltre si prevede il varo di sei sottomarini nucleari e diciannove convenzionali entro il 2048. Il progetto di consentirà la costruzione simultanea di due sottomarini che verranno consegnati, uno ogni anno e mezzo, a partire dal 2017. Una vera e propria base navale lungo la costa di Rio, proprio lì a Rio dove il 29 dicembre 1763 il viceré Antônio Álvares da Cunha, primo conte da Cunha, decise di riparare le navi della Marina portoghese dando vita all’Arsenal do Rio de Janeiro. Con l'arrivo della famiglia reale portoghese nel 1808, l'Arsenale iniziò ad essere designato come Arsenal reale da Marinha o semplicemente come Arsenal da Corte. Nel 1820 ha cominciato ad espandersi alle Ilha das Cobras. Dopo l'indipendenza del Brasile, di fronte alla necessità di organizzare e gestire una marina, l’Arsenale è diventato una priorità.

Roberto Colella

(foto: Ministério da Defesa, Brasil)