I jihadisti scoprono "Telegram", la nuova piattaforma social impossibile da oscurare

(di Franco Iacch)
07/11/15

Si chiama “Telegram” ed è la nuova piattaforma social globale dei terroristi contro cui, al momento, non esiste contromisura. La piattaforma multimediale assicura la massima privacy, memorizza i file, i conti bancari e protegge l’identità degli utenti Il sistema di messaggistica digitale inventato da due fratelli russi, Pavel e Nikolai Durov costretti a trasferirsi a Berlino, si basa su svariati sistemi crittografici per la conservazione e la trasmissione dei file. Le chat private possono ospitare fino a 200 utenti. Gli stessi post pubblici, assicurano visibilità del contenuto (che non può essere rimosso) e massima protezione dell’identità dell’utente.

L’allarme è stato lanciato da tutte le agenzie di intelligence del pianeta. Gli utenti dell’Isis o di al-Qaeda, i cui conti (così come i video) sono continuamente sospesi da Facebook, Twitter e YouTube, stanno affollando la nuova alternativa social. Telegram, nuova frontiera della comunicazione jihadista, ad oggi sfugge a qualsiasi tipo di controllo. Per garantire la privacy e l'efficienza dei loro 50 milioni di utenti che inviano e ricevono più di 12 miliardi di messaggi al giorno, Telegram, cripta tutti i messaggi. Se nella consegna di questi ultimi il sistema rileva qualche anomalia, i messaggi sono cancellati automaticamente. E' considerato dagli esperti come “una ferrovia sotterranea per la distribuzione e l'archiviazione del materiale di propaganda della jihad”, è andata on line il 14 agosto del 2013. Ma soltanto dallo scorso settembre Telegram ha lanciato la possibilità di pubblicare video tramite opportuni canali (in stile Twitter). In una sola settimana, sono sorti almeno 200 canali jihadisti con affiliazione Isis che trasmettono in una dozzina di lingue: arabo, bosniaco, inglese, francese, tedesco, indonesiano, italiano, curdo, russo, turco e urdu.

Siamo contro la violenza – risposero lo scorso anno al New York Times i due fratelli fuggiti da Mosca – prima di lasciare il nostro paese creammo VKontakte, una piattaforma social simile a Facebook. E’ stata sequestrata dal governo poche settimane dopo.

Telegram – spiegano oggi i fratelli a FoxNewsè un simbolo di fede nel mercato libero, un faro della privacy su Internet. Peccato che Telegram sia diventata la piattaforma ideale per qualsiasi attività illegale, soprattutto per i jihadisti che cercano di reclutare, finanziare e diffondere la loro propaganda.

Si legge sul sito di Telegram "Tutte le chat private e di gruppo sono protette ed appartengono ai rispettivi utenti. Noi non elaboriamo alcuna richiesta sul loro contenuto. Non ci saranno restrizioni alla libertà di parola ed espressione. Telegram non censura la possibilità di criticare un governo. Questo va contro i principi dei nostri fondatori".