F-35: "Carne morta in combattimento ravvicinato"?

30/06/15

La notizia sta facendo il giro del mondo anche se manca di ufficialità. Secondo il sito americano ‘War is Boring” l’F-35 non salirebbe in quota abbastanza in fretta e sarebbe fin troppo lento nel combattimento ravvicinato noto come dogfight. Il sito cita le perplessità di un pilota collaudatore dopo una giornata di test.

Le cinque pagine del report di quel test sarebbero entrate in possesso al sito ‘War is Boring’ che ha immediatamente ridefinito l’F-35 come ‘carne morta’. Il report non sarebbe classificato, ma ritenuto “for official use only.”

Lo ripetiamo: questa notizia non è stata confermata, ma considerando l’eco che sta avendo nel globo, anche noi abbiamo preferito raccontare le presunte esternazioni del pilota collaudatore, restando con il beneficio del dubbio fino ad una presa di posizione ufficiale.

Anche se fosse un fake, il report è ricco di dettagli che instillano comunque il sospetto. Il test si sarebbe svolto il 14 gennaio scorso, nel Test Range sopra l’Oceano Paficico, vicino la base di Edwards, in California.

Un F-35A con la denominazione “AF-02”, uno dei primi JSF consegnati all’Air Force, sarebbe decollato in coppia con un F-16D Block 40.L’F-35, per chi ancora non lo sapesse, dovrebbe sostituire anche l’F-16. Una sorta di passaggio del testimone in un test che avrebbe visto opporsi futuro e passato. I due piloti non avrebbero dovuto fare altro che affrontarsi in un combattimento ravvicinato ad alti angoli di attacco, in manovre difensive ed offensive che vanno dai 10.000 ai 30.000 piedi.

L'F-35 sarebbe stato in configurazione pulita, con le armi contenute nel suo vano bombe e senza alcun serbatoio sotto le ali. L’F-16, invece, avrebbe affrontato il super caccia di quinta generazione con due voluminosi serbatoi sub-alari, ponendolo già in svantaggio dinamico.

Quel vantaggio – secondo il sito americano – non ha in alcun modo aiutato l’F-35. Anche con la limitata configurazione dell’F-16, l’F-35A non sarebbe riuscito ad abbatterlo, mancando proprio di potenza nei disimpegni.

“Quel report di cinque pagine massacra l’intero concetto aerodinamico dell’F-35”.

Il pilota avrebbe indicato le maggiori criticità: “Insufficient pitch rate”. “Energy deficit to the bandit would increase over time”. “The flying qualities in the blended region (20–26 degrees AoA) were not intuitive or favorable”. Vorrebbe dire che l’F-35 non avrebbe mai avuto l’energia e la potenza necessaria, quindi la velocità, di inquadrare il nemico, seguirlo o schivare i suoi attacchi in manovre elusive.

Il pilota avrebbe scritto: “Dio ti aiuti se il nemico ti dovesse sorprendere, perché non hai possibilità di scampo”.

Lo JSF avrebbe anche vinto un duello con l’F-16, effettuando eccessivi e pericolosissimi angoli di attacco dopo violente imbardate”. Questa manovra, però, richiede potenza. Energia che il caccia perde una volta eseguito l’attacco rendendolo vulnerabile. Il pilota, quindi, dopo l’attacco dovrebbe allontanarsi dall’area operativa per riacquistare potenza.

Sempre secondo il report del pilota collaudatore, il casco da 400 mila dollari è troppo ingombrante per l’angusto cockpit dell’F-35. In uno scontro ravvicinato, il pilota dell’F-35 non riuscirebbe a ruotare la testa. L’F-16, secondo il report, si sarebbe nascosto dietro l’F-35 ed il pilota non l’avrebbe visto con i suoi occhi fisici.

L’F-35, concludono dal sito, è palesemente inferiore in un combattimento ravvicinato all'F-16, che l’Air Force ha acquisito alla fine del 1970.

La notizia è ormai di dominio pubblico. Non ci resta che attendere la nota ufficiale del Pentagono e della Lockheed Martin.

Franco Iacch

(foto: US Air Force)