Difesa USA: stilata dottrina di riferimento per l'utilizzo delle cannoniere laser

(di Franco Iacch)
04/07/16

Lo Special Operations Command non ha dubbi: entro il 2020 la prima piattaforma AC-130 equipaggiata con laser ad alta energia HEL (high-energy laser), sarà testata. Il comandante dell’Air Force Special Operations Command, il generale Bradley Heithold, ha confermato ad un summit sulle armi ad energia diretta al Center for Strategic and Budgetary Assessments, che il suo reparto ha già iniziato le modifiche su due AC-130W Stinger II (foto apertura).

L’unità laser sarà collocata nella posizione avanzata della piattaforma, inizialmente concepita per ospitare un cannone da 30 millimetri. Posizione ritenuta ideale, a causa del flusso d'aria meno disturbato. AFSOC ha già stilato una nuova dottrina di riferimento sull’utilizzo delle armi ad energia diretta per scopi offensivi, mentre il Dipartimento della Difesa è al lavoro per definire tattiche, tecniche e procedure.

Lo Special Operations Command ha acquistato 37 cannoniere AC-130, sette consegnate alle unità operative con il pacchetto di precisione denominato Ghostrider. Nel progetto di bilancio per lo strumento fiscale 2018, AFSOC raccomanda al Pentagono un budget minimo di 4/5 milioni di dollari all’anno per riuscire a portare in volo la prima cannoniera laser. Nella stessa raccomandazione, lo Special Operations Command precisa che è una somma del tutto esigua per sviluppare nella sua interezza la tecnologia laser offensiva. La somma dovrebbe comunque consentire di testare la prima cannoniera sperimentale equipaggiata con laser da 150 kW sul White Sands Missile Range, nel New Mexico.

L’Air Force Research Laboratory, intanto, conferma i continui progressi nel campo della miniaturizzazione, ipotizzando una prima squadriglia pesante equipaggiata con sistemi laser operativa nel 2023. Il primo sistema offensivo da 300 kilowatt sarà pronto tra il 2023 ed il 2025.

Tecnicamente è molto più facile adattare un'arma laser su un vettore terrestre o su una nave della Marina. Basti pensare alla prima e unica arma laser operativa al mondo installata sulla USS Ponce, nave da 17.000 tonnellate. Al contrario, l'AC-130J pesa ‘soltanto’ 82 tonnellate a pieno carico. L'F-15E appena 40. Analizzando il fine tattico dei laser per l'Esercito, il Corpo dei Marine e la Marina, come l’High-Energy Laser Mobile Demonstrator, il Ground-Based Air Defense e il Laser Weapon System, si intuisce che sono stati progettati per fine difensivi. L'obiettivo finale è un laser con la potenza e la capacità (quindi la portata) di abbattere i missili balistici e da crociera in arrivo, proteggere una base, unità di terra o una task force navale.

Il laser dell’Air Force è più aggressivo. L’opzione laser sulla cannoniera AC-130 significherebbe possedere un’arma precisa e distruttiva, molto più letale dei sistemi convenzionali. Colpire un bersaglio con l’energia diretta (in riferimento all’F-15) in un contesto aria-aria, significa colpirlo in millisecondi e non più in minuti. Un missile aria-aria AIM-120 AMRAAM vola a circa 3.000 miglia all'ora, anche se il reale dato è classificato. Un laser, invece, si “muove” alla velocità della luce, cioè 186.000 miglia al secondo. Invece di trasportare una mezza dozzina di missili supersonici, un aereo potrebbe sparare centinaia di colpi laser, prima di essere rifornito da un aereo cisterna. In questo modo, la sua missione non sarebbe limitata al carico delle armi. Poiché i laser possono sparare un numero infinito di colpi alla velocità della luce, sono l'ideale per intercettare le minacce ad alta velocità.

Appare evidente il diverso approccio dell’Air Force rispetto alla Marina ed all’Esercito. Piuttosto che cercare di proteggere una nave, una base o una flotta, l'USAF si concentra sull’auto-protezione del singolo aeromobile che trasporta il laser. L'Air Force vorrebbe un laser multiuso: armi difensive/offensive che possano sparare in modalità a basso consumo per l'auto-difesa, in modalità offensiva non letale (per bruciare sensori o motori) ed, infine, in modalità letale. Parliamo in ogni caso di un add-on e non di un’integrazione nella cellula.

L’implementazione dei sistemi ad energia in forma primaria dovrebbe riguardare i velivoli di sesta generazione.

(foto: U.S. Air Force / U.S. Army)