L’estrazione mineraria in Venezuela al centro della attività illecite dei gruppi ELN e dissidenti FARC

(di Maria Grazia Labellarte)
13/03/19

Negli stati confinanti con il Sud del Venezuela è caos. Gruppi armati stanno contribuendo ad alimentare un clima di violenza inaudito, nello specifico il traffico di droga, le lotte interne tra le forze governative e i vari gruppi armati, e PRINCIPALMENTE l'estorsione e l'estrazione illegale di oro (il gruppo ELN controllerebbe un corridoio est-ovest che attraversa le principali regioni minerarie) stanno trasformando quest’area in una sorta di HUB della criminalità organizzata sudamericana.

Gli attori protagonisti sarebbero i membri della Guardia Nazionale Bolivariana (Guardia Nacional Bolivariana - GNB), l'Esercito Nazionale di Liberazione della Colombia (Ejército de Liberación Nacional - ELN) e le fazioni dissidenti delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia - FARC).

Già lo scorso anno il direttore dell’organizzazione non governativa venezuelana ‘Redes’, ha riferito che l’Esercito di liberazione nazionale (ELN), il più grande gruppo di guerriglieri attivo in Colombia, sarebbe stato impegnato nella distribuzione di scatole di cibo negli Stati di confine venezuelani di Táchira, Apure e Zulia.
L’ELN avrebbe distribuito razioni di cibo, fornite dal governo venezuelano, alla moltitudine di cittadini oramai allo sbando. In quell’occasione si ipotizzò che questa opportunità, presa al volo dal gruppo ribelle avrebbe rappresentato un tentativo da parte del gruppo colombiano di consolidare la sua presenza in Venezuela e rafforzare i possibili legami con l’amministrazione del presidente Nicolás Maduro.

Tuttavia, secondo un rapporto analizzato da un noto Centro di Analisi Colombiano, nel 2019 ELN continua ad essere il più forte attore criminale, operante in circa 15 dei 24 stati venezuelani, i guerriglieri guadagnerebbero più del 50% percento dei loro profitti da questa grande area. Il rapporto evidenzierebbe anche la partecipazione ben nota dei membri dell'esercito venezuelano nel settore minerario illegale.

Questi funzionari stabilirebbero posti di blocco chiedendo una percentuale sui profitti realizzati dai minatori illegali, sia sotto forma di oro, pesos colombiani o dollari USA. “In altri casi, i guerriglieri dell'ELN avrebbero corrotto i soldati per poter estrarre illegalmente l'oro, il che a volte ha portato a intensi combattimenti tra gruppi criminali”. I gruppi di dissidenti delle FARC starebbero in egual misura finanziando almeno il 50% delle loro attività criminali attraverso attività minerarie illegali.

Foto: Ministerio del Poder Popular del Despacho de la Presidencia y Seguimiento de la Gestión de Gobierno