Incensurati e porto d’armi

(di Gianluca Celentano)
06/09/18

Un tema molto attuale quello del rilascio del porto e detenzione d’armi, anche se si tratta di licenze ad uso tiro a volo, più comunemente conosciute come uso sportivo.

Varrebbe forse la pena di scoraggiare, nuovi e potenziali imprenditori ad investire denaro per aprire negozi di armerie ed accessori, considerata poi la conseguente concorrenza low cost su internet con merce proveniente dai mercati esteri.

Un caso…

Vi propongo la storia, non ancora conclusa, confidata da un signore cinquantenne incensurato e residente in un grande capoluogo italiano. Nonostante l’Italia sia un paese garantista ma non privo di pregiudizi e burocrazia, l’interessato mi chiede di rimanere anonimo portando alla luce solo l’episodio, utilizzando un nome di fantasia che abbiamo stabilito essere "Marco" per i lettori.

Marco, poco dopo la maggiore età e il servizio militare decide di richiedere la licenza sportiva di tiro a volo, licenza che periodicamente rinnova ogni cinque anni senza alcun problema anche successivamente ai rinnovi straordinari avvenuti intorno al 2005.

In realtà non è un assiduo frequentatore di poligoni e la sua professione non gli offre molto tempo da dedicare a questo sport, insomma in poche parole non sembra essere un fanatico ma piuttosto un cittadino deluso sotto molti aspetti dal senso di ingiustizia, pregiudizio e dall’eccessiva burocrazia italiana; tutti elementi che forse erroneamente allontanano i cittadini dalla “cosa pubblica” soprattutto quelli più semplici e vulnerabili e con meno risorse economiche.

I fatti

L’episodio avviene nel 2007 in una piccola provincia del nord Italia per un motivo di viabilità automobilistica. È da premettere che la situazione non è degenerata con violenza e lesioni personali ma è prevalso il buon senso di Marco. Infatti oggi giorno, episodi ben più gravi sono purtroppo comunissimi nei grandi centri urbani. Nel caso di Marco tutto si è risolto sostanzialmente con uno scambio forse comprensibile di opinioni animate ma anche perché alla guida dell’auto della controparte c’era una signora, la quale seppur con torto pieno possedeva un notevole vocabolario di parole offensive e sicuramente poco inglesi nei suoi confronti.

Il risultato della vicenda

A distanza di qualche mese Marco riceve una querela per ingiurie verso il conducente e danneggiamento dell’auto della controparte (accusa avvalorata dalla testimonianza di due soggetti - non italiani - che non erano presenti ai fatti!). Il legale di Marco decide di evitare una costosa causa, ma piuttosto intervenire richiedendo una remissione di querela con un risarcimento alla controparte pari a una somma di quattrocento euro, peraltro subito accettate dalla signora.

La sua fedina è quindi immacolata almeno sin quando, a distanza di diversi anni, non provvede al rinnovo della sua licenza sportiva di porto d’armi, resa ormai necessaria per il trasporto nella sua abitazione, di una pistola antica ereditata nel 2017.

Un oggetto di poca consistenza economica ma di grande valore affettivo visto che l’arma apparteneva agli avi paterni di Marco.

In questura, nonostante la comprensione di diversi operatori, Marco ha l’impressione di sentirsi un “indagato” soprattutto quando gli domandano con un tono opinabile cosa sia successo nel 2007. Un episodio in buona parte evidentemente ormai rimosso.

Le giustificazioni d’ufficio di Marco non portano ad una diversa interpretazione dei fatti da parte del dirigente, il quale nonostante Marco sia incensurato, imputa a lui la colpa d’aver perpetrato un reato (probabilmente facendo riferimento all’ampia discrezionalità da parte dell’amministrazione di PS?). Questo nonostante le normative del TULPS siano ben chiare sui dinieghi e respingimenti.

Le strade da percorrere per Marco sono due; un ricorso al Tar, costoso visto il valore dell’arma da ritirare, o al Prefetto per mano del suo avvocato, anch’esso peraltro stupito.

La vicenda è tuttora ferma e in valutazione nella Prefettura del capoluogo per cui non possiamo aggiungere altro, se non confidare nelle leggi e nella coerente valutazione nei confronti di un cittadino incensurato e con numerose attestazioni di benemerenza che non certo, statisticamente, lo identificherebbero come un personaggio “a rischio”. Non mancheremo di informarvi sugli sviluppi.

Numerose segnalazioni

Le situazioni come quella di Marco (peraltro preclusiva se volesse lavorare in futuro come GpG) sono in realtà frequenti quando si tratta di una richiesta o rinnovo di una licenza. Al di là della buona fede del malcapitato, spesso si entra in un vortice e la percezione che si ha, è che le valutazioni non sembrano essere legate alle leggi ma piuttosto un giudizio personale inderogabile della pubblica amministrazione, quindi di un soggetto.

Tutte situazioni che generano rabbia nei cittadini, e il non voler cogliere o vedere questi sentimenti, contribuisce probabilmente al tanto decantato e grave all’allontanamento delle persone all’interesse pubblico.

Premesso questo aspetto, condanno fermamente “il metodo americano” che liberalizza senza andare troppo per il sottile, armi anche automatiche. I controlli sono necessari e doverosi ed è giusto che ci siano per la sicurezza di tutti noi; ma forse qui in Italia si assiste ad una voluta miopia sul tema delle licenze d’armi dove a scampare da questa probabile restrizione sono forse i più “fortunati” con qualche conoscenza?

Le armerie

Un mestiere in molti casi ereditato quello dell’armiere e se a mettere a dura prova la libera imprenditoria sono anche i costi e le tasse sproporzionate agli incassi, l’opinabile riduzione delle licenze non certo favorisce l’ottimismo verso gli imprenditori di questo settore. Sono davvero tante infatti, le storiche armerie che stanno chiudendo lasciando senza lavoro commessi e titolari ma anche tutta la filiera connessa.

Meglio sapere che non sapere

La sicurezza deve essere pubblica e appartenere allo Stato, e al di là degli avvenimenti di cronaca che hanno portato sotto la lente comportamenti opinabili da parte degli operatori di polizia, i nostri ragazzi in uniforme sono per fortuna tra i più preparati e affidabili al mondo anche sotto l’aspetto umano, caratteristiche simili e che non difficilmente si riscontrano anche nei possessori civili di licenze di porto d’armi.

I forum mettono alla luce tante notizie anche sul tema armi, e spesso alla mente vengono delle comprensibili considerazioni.

Infatti censendo le licenze d’armi e le relative detenzioni, oltre alla facoltà degli Upg di agire per le perquisizioni e sequestri senza restrizioni, si può stilare un completo elenco dei possessori. La limitazione “forzata”, un timore di molti, potrebbe invece condurre qualche sprovveduto a rifornirsi sui mercati paralleli e illegali e questo aspetto diventerebbe veramente il reale problema oltreché un serio pericolo.

La politica

Preferisco non credere che a fronte delle numerose leggi dello Stato, possano esserci dubbi sulla genuinità di coloro, che chiamati gestire la cosa pubblica, influenzino con pensieri o correnti politiche personali l’interpretazione delle stesse.

Da garantista e rispettoso delle leggi mi piace rispettare sempre chi non la pensa come me, un concetto democratico e libero ma anche un tema caldissimo che la cronaca politica degli ultimi vent’anni ha messo sotto i riflettori per numerose vicende.

In questa direzione l’abilità e le capacità del neo ministro Giulia Bongiorno, avranno molto da lavorare per sradicare dal nostro paese quei concetti, usi e costumi dal sapore un po' troppo controverso e conservatore e che ai giorni nostri risultano fisiologicamente obsoleti.