L’intervista all’ammiraglio De Giorgi confinata tra accusa, provocazione e offesa?

03/05/16

La puntata del 28 aprile della trasmissione delle Iene di “Italia Uno” è molto attesa nei quadrati delle navi della marina militare italiana, mentre nei comandi a terra il personale militare e civile attende con ansia l’intervista. Dopo le burrascose recenti accuse dei media, c’è voglia di conoscere la verità dalla voce dell’Ammiraglio De Giorgi, ma cosi non è andata a causa dei tagli operati dalla redazione. Bufera sulla Marina militare? Acque agitate per la nave del Capo della Marina? Il bollettino meteorologico, grazie al lavoro svolto ultimamente dalla Marina e dal suo Comandante, indicava mare calmo e vento in poppa . Ma allora chi soffia e agita le acque ? Un corvo? Una talpa? Una bomba ad orologeria ?

Analizziamo come sono andati i fatti all’interno del servizio mandato in onda da Italia uno. In ballo c’è un dossier anonimo spedito alla Procura di Potenza , ai giornali e anche alle redazione delle Iene in modo da scatenare un linciaggio mediatico invece di una sana inchiesta protesa alla notizia fondata sulla verità. O no? Il ruolo della stampa talvolta non sempre è trasparente. Queste spese folli che L’Ammiraglio De Giorgi avrebbe sostenuto riguardano le tartine, le mandorle e lo champagne? Partiamo da un assunto generale chiediamoci se ogni autorità, dirigente, imprenditore, quando è chiamato a festeggiare una ricorrenza o un invito tra dovere di cerimoniale e di galateo debba presentare agli invitati cibi adeguati all’occasione. Oppure dato che siamo in periodi di restrizione economica vanno bene quattro olive e un panino con la mortadella? Questo è già il primo assurdo sostenuto dalle accuse mediatiche e la prima offesa verso la persona e la carica di Capo di Stato Maggiore della Marina che fino a prova contraria ha diritto a svolgere una attività di rappresentanza adeguata al grado e all’incarico, pena una sua delegittimazione di fatto nella vita di relazione . Ma questa accusa in discussione cosa vuole far capire alla gente, che la Marina e il suo Capo si sprecano di beveraggi alcolici e di stuzzichini? Di certo è che una componente essenziale delle forze armate come la Marina ha anche i suoi momenti di convivialità e di gratificazione quando porta a compimento delle operazioni impegnative, anche con qualche tartina due mandorle e un po’ di champagne.

La Marina è stata offesa nella sua immagine di Forza Armata . L’informazione è stata deviata artatamente per dare in pasto all’opinione pubblica l’immagine di un Capo di Stato maggiore dedito alla bella vita e cosi con lui tutta la forza armata. Affrontare questo argomento di presunti sprechi per le piccole spese di convivialità è offensivo e fuorviante, facendo credere che i militari si sprecano a gozzoviglie , confezionando a corredo del servizio giornalistico, una foto dell’Ammiraglio De Giorgi a bordo di una nave, che consuma vino e stuzzichini mentre è una consuetudine marinara festeggiare al termine di una esercitazione andata bene .

L’intervista prende di mira le variazioni progettuali richieste dall’Amm. De Giorgi a Fincantieri per alcune modifiche strutturali ritenute come essenziali per la vivibilità dell’equipaggio e la funzionalità della nave, grazie alla sua esperienza che costella numerosi successi noti alla stampa nazionale e internazionale ma sottaciuti in questo servizio.

Se l’Ammiraglio De Giorgi avesse avuto qualcosa da nascondere avrebbe accettato l’intervista? La serenità di chi sa di essere in pace con la coscienza però è uno stato che non interessa chi deve fare uno scoop architettato per demolire a tutti i costi l’obiettivo. La iena nell’intervista punta a sottolineare come le modifiche delle navi in costruzione fossero riservate solo ai quadrati mensa, smentendosi poi, quando viene inquadrato un foglio dei documenti di cui è in possesso che riporta chiaramente come le varianti riguardino anche tutto l’equipaggio (revisione e cambio configurazione quadrati e mense). Questo significa che se è stata fatta una variante in corso d’opera l’esigenza posta in essere da De Giorgi era davvero necessaria? In primis il Capo di Stato Maggiore è responsabile della flotta e dei suoi uomini e anche delle modalità con cui predisporre i mezzi navali per condure le operazioni che gli vengono richieste per la sicurezza nazionale e internazionale. Da questa responsabilità ex lege discende anche la possibilità di intervenire tecnicamente nella progettazione se sono stati valutati i benefici che conducono ad un miglior impiego del mezzo navale che non dimentichiamo è la casa dove l’equipaggio vive e opera per lunghi periodi di vita tra cielo e mare e dove sono tante le componenti da valutare che, preservando e non compromettendo il benessere del personale, possono dare poi efficienza all’unità in attività operativa. Questa è una questione tecnica che non può essere discussa cosi su due piedi senza conoscere i risvolti da addetto ai lavori. Se si potevano fare prima le modifiche per risparmiare è un discorso affrontato senza considerare l’arco temporale di progettazione e le diversità di vedute tecniche dei vari Capi di Stato Maggiore che si sono succeduti. Se oggi ci accorgiamo che una innovazione tecnica o organizzativa può migliorare il prodotto finito che facciamo non la apportiamo? Il rischio è che dobbiamo accettare una nave che non viene aggiornata o ha delle compromissioni organizzative che si ripercuotono negativamente sull’equipaggio se non vengono eliminate. In tal caso l’intero investimento viene colpito da obsolescenza tecnica o da inefficienze organizzative o da inadeguata vivibilità umana, ancor prima che venga ultimato il contratto, riducendo cosi il valore di mercato delle navi rispetto a quello effettivamente pagato dallo Stato. E “pantalone”, il contribuente, cosi avrebbe pagato per un prodotto che vale di meno del suo contributo! Chissà forse se le iene avessero studiato di più potevano anche pensare che questo spreco ha preservato il valore effettivo della nave e anche migliorato infine l’efficienza del sistema uomo/nave, in quanto è un investimento innovativo e migliorativo. Certo è che i 14 mln di euro pagati per 10 fregate, l’Ammiraglio De Giorgi non li ha buttati in mare perché grazie a questa spesa oggi le Fregate FREMM sono un prodotto della cantieristica italiana di qualità e di eccellenza grazie anche a queste modifiche e per questo appetibili nel mercato mondiale delle navi militari.

L’intervista prosegue insistentemente puntando il dito sull’Ammiraglio De Giorgi per aver ordinato a Fincantieri di intervenire prima ancora che le procedure amministrative venissero approvate. Ma se cosi fosse stato le iene sarebbero state invitate a entrare dentro il comando della Marina per svolgere il loro lavoro ? E’ molto evidente come i tagli tecnici sul filmato operati dalla redazione delle iene abbiano eliminato artatamente altri contenuti, in modo da far apparire in difficoltà l’intervistato, motivando che alla fine c’è stato un parapiglia proprio perché è chiaro che quello che l’ammiraglio sosteneva è stato anche qui fuorviato :”dovete leggere l’intero documento” ! Approfondire una notizia per un serio giornalista investigativo è come musica per le sue orecchie , ma cosi non è stato per le iene assetate di notizie frammentate, incomplete e pilotate. Per questo è meglio che questi delicati argomenti siano affrontati con la dovuta perizia ed etica e in tal caso è meglio lasciarli condurre alle sedi giudiziarie competenti.

L’incoerenza rappresentata dall’intervista sulla figura del Capo di Stato Maggiore della Marina è assurda è insostenibile. L’alto ufficiale si è speso nella riorganizzazione della F.A. in un particolare periodo di crisi economica , riducendo le spese militari sostanzialmente, attuando soluzioni di svariato genere tra cui la manutenzione autonoma delle infrastrutture svolta in economia con risparmi consistenti sul bilancio dello Stato, lasciando inalterato il soddisfacimento dell’esigenza tecnica. Sarebbe un assurdo se poi si mettesse a sprecare denaro pubblico in controtendenza alla politica adottata.

Le iene tentano ripetutamente a far ammette all’Ammiraglio De Giorgi la loro verità, ribattendo concetti chiusi di ammissione di colpa , quasi ad estorcere una confessione sulla base di un documento interno che al di fuori del contesto amministrativo completo risulta illeggibile e insignificante, volendo dimostrare l’’abuso di ufficio a tutti i costi. Ma non è questa la sede, e nemmeno il modus adottato nell’intervista è professionale andando a collidere pesantemente sugli aspetti deontologici e di responsabilità della professione giornalistica, rimarcandone pure il ruolo sociale. Stiamo parlando della Marina Militare, degli attori della sicurezza nazionale e internazionale che in mare operano incessantemente in molteplici teatri operativi. A essere tirati in ballo non c’è solo l’Ammiraglio De Giorgi con il suo ruolo di Capo della Marina, ma l’intera Forza Armata e l’immagine del paese con l’aggravante che in questo ultimo periodo il lavoro svolto dalla Marina Militare che ha acquisito consensi a livello internazionale ora corre il rischio di essere denigrato da scaramucce fatte passare per colpi di cannone. A essere colpiti sono i militari della Marina, il loro lavoro svolto al servizio del Paese, e non solo, perché pure i lavoratori dei cantieri che hanno salvato il loro pane quotidiano avrebbero a che lamentarsi. La legge navale nel complesso ha avuto una rilevanza essenziale per l’economia nazionale. La sua consistenza in termini di quantità e qualità di nuove unità navali, l’impegno finanziario richiesto e il coinvolgimento della cantieristica italiana l’hanno resa come una esperienza unica per il nostro Paese e per i rapporti economici internazionali.

Ma alla fine perché dobbiamo pensare ai soldi spesi e ai soldi non spesi?. Facciamo come si fa normalmente. Ce ne fottiamo”: cosi la iena rivolta al capo della Marina si butta all’attacco .E nel video appare l’immagine dell’ammiraglio che brinda a bordo di una unità navale e poi ancora più offensivamente l’immagine del“ Golden Nugget” (un casinò americano) letteralmente “La pepita d’oro”, simbolo di spreco e di bella vita. Ma non è finita. In un contesto mediatico dove De Giorgi viene bombardato e accusato di essere amante di mandorle e champagne come fossero un frutto proibito, ecco la scena infima che assume carattere provocatorio e offensivo: l’intervistatore offre una bottiglia e delle mandorle. La trappola ha funzionato!

L’Atteggiamento mediatico è complessivamente inammissibile. Dottrina e giurisprudenza sono concordi: la nozione di onore indica le qualità morali della persona che concorrono a costituire il valore sociale dell'individuo; mentre per prestigio deve invece intendersi quella particolare forma di decoro attinente alla dignità ed al rispetto da cui la pubblica funzione deve essere circondata. Ma più importante elemento è l’offesa dell’ altrui reputazione. La reputazione è la valutazione che il pubblico fa del pregio dell’’individuo e quindi la stima che questo gode fra i consociati: offendere la reputazione significa dunque ledere la buona opinione che un soggetto si è creato negli altri. La reputazione comprende tutte le qualità che concorrono a determinare il valore sociale di una persona. Inoltre non si puo’ costringere ad ammettere la propria verità quando l’interlocutore ha diritto a difendersi e a sostenere la sua tesi, che può essere smontata solo con prove alla mano lette e interpretate da chi ne capisce nella materia esaminata.

Senza uno straccio di prova certa, obiettiva e inconfutabile non si puo’ sparare a zero. L’ingiustizia male del secolo che avvolto anche il mondo della televisione non puo’ continuare a prosperare seminando falsità, travisazioni e macchinazioni che lasciano per terra innocenti e disinformazione. Le iene da sbranatori di verità a brandelli o di false verità artatamente costruite potrebbero finire sbranati dal loro stesso operato.

Valerio Arditi