Nave Vespucci: intervista al comandante Roberto Recchia

(di Anita Fiaschetti)
01/11/17

Nonostante i suoi ottantasei anni, Nave Vespucci continua a solcare le acque nazionali e internazionali con quella eleganza e quella maestosità che da sempre la contraddistinguono. Sarà per quel suo motto “Non chi comincia ma quel che persevera”, sarà per quel connubio tra tradizione e innovazione, sarà perché rappresenta la prima volta di ogni marinaio, sarà per questi e per tanti altri motivi che parlarne con chi ha avuto modo semplicemente di vederla o ancora di più di viverla e comandarla emoziona e rende orgogliosi di essere italiani.

Il capitano di vascello Roberto Recchia è il nuovo comandante di Nave Vespucci. Il passaggio di consegne con il capitano di vascello Angelo Patruno, suo predecessore al comando, è avvenuto lo scorso 4 ottobre a Civitavecchia. E noi di Difesa Online abbiamo voluto conoscerlo meglio.

Da allievo ufficiale alla prima classe in Accademia Navale a comandante di Nave Vespucci: quale l’iter della sua carriera in Marina Militare?

La mia carriera è iniziata proprio a bordo di questa nave da allievo, come tutti gli ufficiali di Marina. Dopo aver conseguito la laurea ho ottenuto diverse specializzazioni, tra cui il brevetto di operatore subacqueo al COMSUBIN (Comando Subacquei e Incursori) e quella in Contromisure Mine. Queste hanno indirizzato la mia carriera e i miei comandi navali su questo tipo di navi, come il cacciamine Vieste e Nave Anteo, unità di supporto subacquei e incursori del COMSUBIN. Tra questi comandi, numerose altre attività tra cui diversi incarichi all’estero in ambito NATO e Unione Europea.

Cosa si prova a essere al comando della “Nave più bella del mondo”?

Ventinove anni fa sono stato a bordo del Vespucci come allievo della prima classe dell'Accademia di Livorno. Dopo di allora non ho più avuto occasione di salirci, né da marinaio né da semplice visitatore.

Ritornare a calcare i ponti di questa unità da comandante è stata un’emozione fortissima, mi sento d'essere un privilegiato ad avere l'onore di comandare una nave tanto importante per la Marina Militare e tanto amata dalla gente. Quello che assolutamente non avrei immaginato è che queste emozioni fortissime, qui, sono giornaliere e frutto delle attività della nave.

Una campagna addestrativa oltreoceano quella vissuta dagli allievi e dal Vespucci da aprile a settembre scorso in Nord America. Quale scia ha lasciato questa esperienza sull’equipaggio?

Quando sono arrivato a bordo ho trovato un equipaggio addestrato, motivato, forte, coeso. Temevo, imbarcando, che una campagna così lunga e impegnativa rendesse l'equipaggio affaticato.

Invece ho avuto dimostrazione fin da subito che l’equipaggio ama alla follia questa nave, ha un fortissimo senso di appartenenza e vive con grande onore il privilegio di far parte dell’equipaggio della nave più bella del mondo. Infatti stiamo portando a termine la post campagna, il periplo dell'Italia, senza affanni, nonostante gli impegni istituzionali di altissimo livello che ci hanno visto protagonisti a Venezia.

Solo per dare l'idea cito il primo incontro informale tra il G7 delle Marine militari, USA, UK, Francia, Germania, Italia, Giappone e Canada, corrispettivo del G7 dei capi di governo. 
Oltre a questo a Venezia abbiamo ospitato molti altri eventi istituzionali e accolto a bordo oltre 15.000 visitatori, così come i circa 12.000 per porto registrati in soli due giorni rispettivamente a Trieste e a Taranto. Tutto merito dell'immenso lavoro che l'equipaggio ha fatto.

Una delle cose che più stupiscono di questa ‘Signora dei Mari’ è l’amore che suscita nelle persone sia in Italia che all’estero. In Canada e Stati Uniti, numerose comunità di italiani all’estero hanno potuto toccare con mano un pezzo d’Italia che non oltrepassava l’oceano verso le coste americane da 16 anni!

La prossima tappa di Nave Vespucci sarà a La Maddalena. Quali sono gli obiettivi di questa navigazione tutta italiana?

Dopo Livorno, il Vespucci ha fatto sosta a Civitavecchia, Castellammare di Stabia, Chioggia, Venezia, Trieste e Taranto e la prossima sarà a La Maddalena, prima di fare rientro a La Spezia nella prima decade di novembre. La post campagna di quest’anno, così come la pre-campagna del 2016, ha il compito di dare la possibilità anche agli italiani di vedere e toccare con mano questa eccellenza tutta italiana. L’attività d’istruzione a favore degli allievi della prima classe dell’Accademia di Livorno si svolge prevalentemente all’estero, perché fa parte dell’addestramento base di un ufficiale di Marina il contatto con le istituzioni e le marine di Paesi stranieri. Le soste italiane sono sempre caratterizzate da un afflusso continuo di persone che non perdono occasione per visitare questo splendido veliero. Della stessa importanza anche le attività istituzionali e di rappresentanza che vengono svolte a bordo della nave, come per esempio la conferenza stampa tenuta da Difesa Servizi e Agenzia del Demanio a Civitavecchia, alla presenza del ministro della difesa Roberta Pinotti.

Il 6 novembre è previsto il rientro a La Spezia. Come sarà il 2018 per Nave Vespucci e per il comandante Recchia?

Intanto il rientro a La Spezia previsto nella prima settimana di novembre segna il meritato riposo per l’equipaggio, che dovrà comunque contribuire allo svolgimento dei lavori di manutenzione già previsti per la nave durante il prossimo inverno. Il 2018 sarà caratterizzato da una nuova campagna d’istruzione per Nave Amerigo Vespucci, di cui ancora non si conoscono i porti, ma non ho dubbi che sarà comunque una importante campagna sia per la nave che per allievi ed equipaggio. E lo sarà anche per me che, da comandante, avrò il privilegio e l’onore di condurre la ‘Signora dei Mari’ in giro per il mondo con lo straordinario capitale umano che porta con sé.