Anche il Corpo Militare della Croce Rossa italiana all’esercitazione di protezione civile Pontinia 2017

(di Marco Valerio Verni)
18/09/17

Lo scorso fine settimana (nei giorni 8, 9 e 10 settembre) ha avuto luogo, a Latina, una maxi esercitazione, organizzata dal Comitato regionale Lazio della Croce Rossa Italiana, denominata “Pontinia 2017”, avente lo scopo di testare l'assetto regionale della suddetta (C.R.I.) da impiegare nelle emergenze al fianco delle altre strutture dello Stato e della protezione civile regionale.

Imponente lo spiegamento di persone e mezzi: oltre al personale dei Vigili del Fuoco e della Capitaneria di Porto, sono stati, infatti, circa trecento i volontari di Croce Rossa impiegati nelle operazioni, di varie specialità (tra cui componenti S.M.T.S.- Soccorsi con mezzi e tecniche speciali - ed O.P.S.A.- Operatori Polivalenti Salvataggio in Acqua), con al seguito ambulanze, una postazione medica avanzata (P.M.A.), un potabilizzatore, diversi mezzi di supporto per i soccorsi speciali, unità cinofile, cucina da campo per le emergenze.

Tra i partecipanti, anche un nucleo appartenente al Corpo Militare della stessa Croce Rossa Italiana, fiore all’occhiello dell’associazione, da sempre impegnato, anche come ausiliario delle Forze Armate italiane, nelle più diverse situazioni legate, in particolare, all’emergenza.

Circa quarantacinque i militari coinvolti (sia del ruolo commissari che sanitario), tra ufficiali, sottufficiali e truppa, che, con prontezza e tempestività hanno allestito un posto medico avanzato, gestendo il soccorso dei feriti (simulatori) ed approntando tutte quelle misure di carattere sanitario e di protezione civile necessarie nei contesti riprodotti.

Vivo l’interesse e l’apprezzamento del pubblico che, naturalmente, ha assistito ai diversi interventi (almeno laddove ciò sia stato possibile), che si sono dipanati, sia di giorno che di notte, tra la città di Latina, il Circeo, i Monti Lepini ed alcuni punti nel Sud pontino, così come delle autorità, civili e militari, intervenute.

Soddisfatto il colonnello Giuseppe Scrofani, comandante del contingente militare impiegato, secondo cui: “L’esercitazione in questione ha dimostrato ancora una volta quanto sia preziosa la collaborazione sinergica tra le Componenti della Croce Rossa Italiana: i Volontari, il Corpo Militare Volontario e il Corpo delle Infermiere Volontarie. Ognuna di esse ha un suo background esperienziale che, messo a fattor comune, ha esaltato i punti di forza dell’organizzazione, che si sono tradotti in velocità di approntamento delle strutture sanitarie necessarie al contesto operativo ed alla professionalità e tempestività nella ricerca e soccorso dei feriti e di assistenza alla popolazione.

Lo scopo di tali esercitazioni è quello di tenersi sempre pronti all’impiego e, al contempo, di migliorarsi sempre di più, per fornire un servizio al massimo dell’efficienza.

Non posso che ringraziare il Presidente del Comitato Locale CRI, Giancarlo Rufo, che ha sapientemente organizzato il tutto, il delegato regionale dell’Area Emergenza, Antonio Bravi, coordinatore dell’esercitazione e, da ultimo, ma non certo per importanza, il Presidente Regionale CRI Lazio, Adriano De Nardis, di cui è stata graditissima la presenza”.

Il Corpo Militare della Croce Rossa italiana1.

Il Corpo militare volontario della Croce Rossa Italiana è un corpo militare speciale volontario ausiliario delle forze armate italiane, la cui costituzione risale al 1866, quando, con una disposizione emanata dal Ministro della Guerra il 1° giugno 1866, il personale delle “Squadriglie di Soccorso”, prime formazioni del Comitato Milanese per il soccorso ai feriti e malati in guerra (poi trasformatosi in Associazione Italiana della Croce Rossa) venne assoggettato alla disciplina militare con l’adozione dell’uniforme e l’equiparazione gerarchica ai gradi dell’Esercito.

La sua organizzazione ed il suo funzionamento sono attualmente regolati dal "Codice dell'ordinamento militare" (decreto legislativo n. 66/2010), che ha assorbito quasi interamente il regio decreto 10 febbraio 1936, n. 484 e le sue successive modificazioni, rimaste in vigore per oltre settanta anni.

Proprio da quel lontano 1866 gli uomini del Corpo Militare Volontario C.R.I. hanno operato, ed operano tuttora, ininterrottamente, con immutato slancio altruistico e alto senso del dovere, nei compiti di assistenza sanitaria alle Forze Armate in tempo di pace, guerra e grave crisi internazionale nonché di protezione civile in missioni umanitarie per aiuto alle popolazioni colpite da calamità, in territorio italiano e, in molti casi, anche all’estero: il tutto, attraverso l'impiego di reparti, unità e formazioni campali, raggruppamenti e gruppi sanitari mobili, ospedali da campo attendati e baraccati, treni ospedale, posti di soccorso attendati ed accantonabili, reparti di soccorso motorizzati.

In particolare, in tempo di guerra, il Corpo militare provvede all'assistenza, allo sgombero e alla cura dei feriti e delle vittime, tanto civili quanto militari, organizza ed esegue misure di difesa sanitaria antiaerea, disimpegna il servizio di ricerca e assistenza dei prigionieri di guerra, degli internati, dei dispersi, dei profughi, dei deportati e dei rifugiati, svolge attività di assistenza sanitaria in relazione alla difesa civile.

Al di fuori di situazioni belliche, invece, esso partecipa alle missioni internazionali di pace, a fianco dei reparti delle forze armate e delle forze di polizia impegnate nei territori interessati, provvedendo all'assistenza medico-sanitaria di civili e militari (collaborando a stretto contatto col personale militare-sanitario- degli altri reparti delle Forze armate), impiegando mezzi, materiali, potabilizzatori dell'acqua, attrezzature, nonché personale medico altamente specializzato; si occupa della diffusione del diritto internazionale umanitario (vedasi quanto già scritto su questa testata) e delle norme di pronto soccorso sanitario tra il personale delle Forze armate; concorre al servizio di assistenza sanitaria nel caso di grandi manifestazioni ed eventi, nonché per esercitazioni militari; fornisce assistenza sanitaria alle Forze armate e alle forze di polizia nei poligoni di tiro o nel disinnesco ordigni EOD; è impiegato in caso di calamità naturali o disastri con funzioni di protezione civile (proprio l’ambito, peraltro, che ha caratterizzato l’esercitazione in questione).

L’uso della bandiera nazionale

Per il suo prezioso ruolo e contributo offerto a livello nazionale ed internazionale, il Corpo militare della Croce Rossa italiana è stato insignito, nel 19852, dell’uso della bandiera nazionale3 che venne consegnata con una solenne cerimonia, svoltasi alla presenza di numerosissime alte autorità civili e militari del tempo, tra cui il ministro della Difesa, sen. Giovanni Spadolini (intervenne anche in veste di alto "offerente" del nuovo vessillo), il capo di stato maggiore della Difesa, gen. Riccardo Bisognero e quello dell'Esercito, gen. Luigi Poli.

Altre onoreficenze

Nel corso della sua gloriosa storia, il Corpo militare della Croce Rossa Italiana è stato insignito di moltissime onorificenze, tra cui quelle di carattere militare (due medaglie d’argento al valor militare, una di bronzo - sempre al valor militare, sette encomi solenni), e civile (una medaglia d’oro ed una di bronzo al valor civile; una d’oro, due d’argento ed una di bronzo al merito civile), oltre che le numerose altre, tra cui spiccano, quelle al merito della Croce Rossa Italiana (Gran croce al merito della Croce Rossa Italiana per servizi di guerra, con palma e Medaglia d'oro al merito della Croce Rossa Italiana, con palma) e della sanità pubblica (Medaglia d'oro al merito della sanità pubblica), e quelle riguardanti la guerra di Corea del 1950, conferite al personale dell'Ospedale da campo n° 68 (proprio del Corpo militare della Croce Rossa Italiana) inquadrato nelle forze dell'O.N.U., che fu attivo in quel contesto dal 16 ottobre 1951 al 30 gennaio 1955 (la “Presidential Medal of Freedom” e la “Congressional Gold Medal”- conferite dagli Stati Uniti d’America; la “Order of Military Merit Chungmu with Gold Star”, la “Order of Military Merit Chungmu with Silver Star”, due “Presidential Unit Citation”, la “Korean Ambassador for Peace Medal”- tutte conferite, invece, dalla Corea del Sud; la “United Nations Service Medal for Korea”- riconosciuta dalle stesse Nazioni Unite).

Nello scorrere le motivazioni che hanno accompagnato, negli anni, le numerose medaglie ed onoreficenze poc’anzi elencate, significativa risulta essere quella riferita alla medaglia d’oro al merito conferita al Corpo Militare dalla stessa Croce Rossa Italiana, all’indomani della seconda guerra mondiale (Brevetto n. 248 datato 1º febbraio 1947): "Costantemente compreso dell'alto ideale che lo induce a servire volontariamente sotto il simbolo della Croce Rossa il personale militare della C.R.I. ha riconfermato, nella guerra mondiale 1940-43 e nella successiva guerra di liberazione nazionale, le luminose tradizioni di fede, di abnegazione e di eroismo che dall'epoca del Risorgimento ad oggi mai furono smentite, prodigandosi, oltre i limiti del dovere ed anche fino al sacrificio della vita, nella nobile missione di alleviare i dolori e le miserie della guerra, mantenendo vivo pur nel più oscuro e turbinoso scatenarsi delle passioni e delle violenze, un puro spirito di solidarietà umana sentita ed operante".

Una perfetta sintesi di quelli che furono i valori e le virtù dei militari di allora; un tacito testamento di quelli che sono, e che saranno, quelli dei militari di oggi e di… domani.

1 Fonti: www.cri.it; www.wikipedia.it.

2Al Corpo Militare della Croce Rossa Italiana e al Corpo delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana è concesso l'uso della bandiera nazionale, prevista dal decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152 " (Legge 25 giugno 1985 n. 342).

3 Per ogni militare, la Bandiera nazionale - che va difesa financo a costo della vita - rappresenta il simbolo dell'onore militare, dello spirito di coesione e di sacrificio e, quindi, della Patria, quale sintesi dell’opera delle generazioni che portarono all’unità nazionale, combattendo con eroismo e sacrificio, molte volte cadendo nell’adempimento del dovere.