Perché nessuno parla della Libia?

(di David Rossi)
25/07/19

La lunga e rovente estate libica pare consumare sotto il sole le ambizioni cesariste del generale Khalifa Haftar, capace di aprire quattro linee di attacco attorno alla capitale ma fermo ormai da tre mesi nei dintorni di Tripoli e finora non in grado di prendere la capitale libica o anche solo attaccare in profondità.

Con navi portacontainer che fanno la spola tra Tripoli e Misurata, da una parte, e la Turchia, dall’altra, e soprattutto con il Qatar sempre attivo e pronto a tessere e finanziare trame, pare evidente che il GNA di Sarraj - insieme a molte milizie locali della Tripolitania - non intende mollare la presa.

Chi conosce appena la situazione demografica di quella parte di Libia sa che Misurata con i suoi 270.000 abitanti (su 400.000) di origine turca e tuttora turcofoni non perderà mai il sostegno di Ankara e non cesserà un attimo di resistere, con o senza Sarraj. Già, a Tripoli i Misuratini combattono la “loro” battaglia per la sopravvivenza.

Haftar forse non sa che la Turchia è stato il primo Paese a denunciare i trattati della Prima guerra mondiale e l’unico a liberarsi da solo e con successo dell’ingombrante presenza delle potenze vincitrici. Insomma, che la Sublime porta molli l’osso tripolitano pare quanto mai improbabile: sarebbero persino capaci di intervenire direttamente. Chiedete a Siriani e Greco-Ciprioti se ne sono capaci…

La piccola, minuscola figura del capo del GNA, Fayez Sarraj, ha tentato di ritagliarsi uno spazio, andando in Tunisia a reclamare la consegna del caccia e del pilota atterrati all’improvviso, probabilmente per un’avaria, nei giorni scorsi. Evidentemente, un jet in più fa comodo per la campagna di bombardamenti delle forze di Haftar… Campagna difensiva che, a onore del vero, non sta andando male: la cattura di alcuni veicoli e munizioni e l’uccisione di una decina di militari deve aver ringalluzzito il GNA.

Non è un caso che Haftar abbia promesso a Tripoli di garantire la sicurezza degli abitanti e di volerla di nuovo come unica capitale libica, nell’ennesimo tentativo di battere le forze del GNA.

Nell’estate di Bibbiano e del Russiagate de noantri, nessuno cura i nostri interessi in Libia. Ci tengono distratti col teatrino della politica e i finti conflitti, per non dire di una guerra in cui noi abbiamo tutto da perdere.

Immagine: BBC