Assolto il generale Preziosa: il “fatto non sussiste” e l’Aeronautica spicca di nuovo il volo. Tuttavia…

(di Andrea Cucco)
28/03/18

L’eufemismo utilizzato nel titolo è di rigore, in una delle vicende più controverse ed incredibili che una Forza Armata, l’Aeronautica militare, ha dovuto subire a causa di un procedimento giudiziario in alcuni fasi diventato "pirandelliano". 

Con la lettura del giudizio di non colpevolezza "perché il fatto non sussiste", da parte del presidente del collegio dott.ssa Elisabetta Tizzani, si è conclusa lunedì 26 marzo una vicenda che iniziata circa due anni fa con ampio risalto sui media: l’ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Pasquale Preziosa, il generale di divisione aerea Giampaolo Miniscalco ed il colonnello Antonio Di Lella erano stati accusati del reato "continuato di minaccia ad un inferiore a fare un atto contrario ai propri doveri". Ieri, dopo ben 7 udienze, finalmente è stata accertata la loro innocenza ed emerge, in maniera schiacciante, la pura verità.

La vicenda

Una semplice denuncia/querela, fin da subito, è diventata l’occhio di un ciclone sempre più grande che ha danneggiato l’immagine e alla reputazione dell’Aeronautica Militare. Le vittime: il generale Pasquale Preziosa, il generale Giampaolo Miniscalco e il colonnello Di Lella e - probabilmente - anche il generale Carlo Magrassi entrato in questa spirale "micidiale" di veleni, nella quale il generale Pasquale Preziosa ha sempre cercato di tutelare la Forza Armata e i suoi più alti rappresentati militari.   

Il ciclone, diventato nel tempo di forza "5", è stato smontato "pezzo per pezzo" dai difensori degli imputati creando, forse, imbarazzo nell’ufficio della procura della Repubblica presso il Tribunale Militare di Roma perché è emerso che aveva indirizzato le indagini in direzioni "lontanissime" dal capo d’accusa abbeverandosi, parafrasando quanto affermato dall’avvocato De Vita, difensore del gen. Preziosa, a pozzi avvelenati.

Decine i test ascoltati ed interi faldoni di documenti raccolti agli atti. Ad un certo punto del processo, si è parlato di tutto tranne che dell’accusa principale, ovvero della "minaccia", con lo stupore "generalizzato" del pubblico presente e di quello che ascoltava le registrazioni delle udienze trasmesse in differita da Radio Radicale.

L’intera Forza Armata ha atteso, di processo in processo, l’audio integrale di Radio Radicale per conoscere la verità con le proprie orecchie. Numerosi membri dell'Aeronautica Militare hanno testimoniato la gratitudine all'emittente radiofonica che ha consentito di far vivere tutte le varie fasi del processo fino all'epico intervento del generale Preziosa che, con calma e chiarezza, ha spiegato a “tutti” come si svolge l’azione di comando del capo di una Forza Armata. Il generale, nel dettaglio, ha elencato tutte le azioni intraprese, previste dalle norme. Ha anche spiegato perché ha dovuto compiere alcune azioni derivanti dalla carenza di fiducia, comprovata, nei propri sottoposti. Il Tribunale Militare di Roma ha valutato con mirabile attenzione l’intera vicenda, studiando i numerosi documenti depositati ed esaminando e confrontando le dichiarazioni dei testimoni. Alla fine ha messo una pietra su un procedimento inutile, diventato "il caso dei casi".

È stata quindi riconosciuta la correttezza dell’azione di comando del generale Preziosa, improntata a quei principi di etica, competenza e passione che lo hanno sempre contraddistinto in ogni operato nel condurre la Forza Armata. Stride con l’ampio risalto dedicato dalla stampa all’evento nel momento in cui fu divulgato e se ne ebbe conoscenza, il sostanziale silenzio dedicato al giudizio di innocenza ora emesso. Forse perché tanto (come per altri "casi") il risultato è stato portato a casa precludendo la strada ad altri incarichi?

Giustizia è stata dunque fatta? Per quel che attiene la cinica valutazione del processo e dei suoi esiti certamente sì, ma se si dovesse porre la stessa domanda agli imputati di questa assurda vicenda molto probabilmente gli stessi riferirebbero che giustizia sarà fatta solo quando saranno colpiti coloro i quali hanno messo in piedi l’inesistente castello di accuse... Attendiamo, ora, di leggere l’intera sentenza quando sarà pubblicata.

Con questa liberazione da una delle pagine più brutte della sua lunga storia godiamoci oggi la Festa dell'Aeronautica Militare che celebra il suo 95° anniversario.

(nell'immagine il testo dell'SMS tra il generale Abbenante, responsabile dell’Istituto di Medicina Aerospaziale di Roma (IMAS), ed il maggiore Buono, capo della segreteria del capo di stato maggiore dell'AM, generale Preziosa)