Nucleo Cinofili Vigili del Fuoco: ricerca dispersi in superficie con tecniche topografiche

(di Lia Pasqualina Stani)
18/07/17

Il 115 è il numero telefonico unico nazionale con cui tutti i cittadini possono richiedere l’intervento immediato delle squadre di soccorso dei VVF della provincia di appartenenza. Il numero è attivo e gratuito su tutto il territorio nazionale. I diversi tipi di interventi di soccorso e di emergenza che i vigili del fuoco affrontano quotidianamente hanno, infatti, un comune denominatore: il territorio.

Dal sisma in Abruzzo del 2009, al naufragio della Costa Concordia all’isola del Giglio, alla tragedia dell’Hotel Rigopiano, alle frequenti richieste per le attività di coordinamento delle ricerche di persone in difficoltà, disperse o scomparse in ambiente impervio, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco ha sviluppato il Servizio di Topografia Applicata al Soccorso (TAS).

Il TAS è un’attività di supporto basata sulle tecniche topografiche e l’uso del GIS (Geographic Information System), un software che permette l’archiviazione, la registrazione, l’analisi, la visualizzazione e la rappresentazione di informazioni derivanti dai dati geografici. Metodi e strumenti con cui localizzare le squadre operative sul territorio ed applicare le cartografie digitali alle operazioni di soccorso.

La procedura della sala operativa 115, prevede per l’intervento di ricerca dispersi in superficie, l’immediato invio in zona degli specialisti dei vigili del fuoco: nuclei SAF (Speleo Alpino Fluviale) in zone impraticabili, i nuclei cinofili e gli operatori TAS, oltre al personale VVF.

L’esercitazione che si svolge in un’area naturale di circa 1000 ettari in provincia di Lecce, il Parco di Porto Selvaggio, è finalizzata per l’addestramento dei nuclei cinofili della Puglia e l’Abruzzo, per la ricerca e l’individuazione di persone scomparse o disperse in superficie (montagna, campagna, boschi etc.). Per essere preparati e pronti alle emergenze, si ricreano condizioni il più possibile simili a quello che succede nella realtà. La simulazione di intervento prevede una chiamata di soccorso da parte dei famigliari di un’escursionista disperso, alle autorità competenti che allertano il comando provinciale dei VVF. La costruzione dell’area di ricerca, non può prescindere dalle fonti testimoniali (eventualmente presenti e attendibili), dall’analisi del profilo umano e comportamentale della persona dispersa. Dalle notizie raccolte e dal ritrovamento di oggetti personali o dell’auto etc., si stabilisce il PUA (Punto Ultimo Avvistamento) che è il vertice dell’area da cui partiranno le ricerche.

Si allestisce nell’immediatezza dal PUA, un campo base: il comando provinciale provvede all’invio del mezzo AF/UCL (Unità di Crisi Locale) che funge da Posto di Comando Avanzato (PCA ovvero una sala operativa mobile), per continuare a gestire sul posto la richiesta di intervento. Oltre ad adeguati spazi fisici, è necessaria la presenza di una rete elettrica, la copertura radio e la copertura GSM. Inizia così, il coordinamento delle operazioni di ricerca da parte degli operatori TAS e del funzionario di servizio del comando provinciale dei Vigili del Fuoco.

Il TAS a bordo del PCA è un centro di raccordo in cui convergono tutte le componenti SAR (Search and Rescue) impegnate nella ricerca, ciascuna contribuisce con le proprie risorse logistiche e strumentali. L’interoperabilità tra le varie forze (carabinieri, polizia locale, protezione civile, etc.) eventualmente intervenute sullo scenario reale o simulato, dipendenti operativamente dal TAS, crea una sinergia che rafforza le attività per ritrovare la persona scomparsa o dispersa a poche ore dalla ricezione dell’allarme.

Protagonisti nella ricerca del giovane escursionista disperso sono i nuclei cinofili dei VVF: il capo nucleo Abruzzo Aurelio con Molly (Labrador), il vigile permanente Antonello con Luna (Labrador), il vigile volontario Laura con Lamù (Boxer), il capo nucleo Puglia Giampiero con Tommy (Labrador), l’Istruttore nazionale del nucleo cinofili dei VVF Oronzo Passabì con Lycia (Labrador), il capo squadra Cosimo con Margot (Labrador), il capo squadra Stefano con Theo (Labrador), il vigile coordinatore Giacomo con Nico (Labrador), il caposquadra Michele con Peppe (Golden Retriever) e il vigile volontario Giuseppe con Boris (Pastore Tedesco). Ogni unità cinofila è costituita dal conduttore VVF e dal suo cane (v.articolo).

Il PUA consente di circoscrivere l’area da cui iniziare la ricerca. Considerando la morfologia del territorio, il numero di nuclei cinofili disponibili, del personale VVF, i 5 operatori TAS a bordo del mezzo AF/UCL procedono alla "zonizzazione" (o mappatura) dell’area di ricerca, le cui partizioni sono oggetto di perlustrazione da parte delle unità cinofili organizzate in squadre di ricerca.

Ogni squadra è costituita da due unità cinofile. Dopo la mappatura del sito, se ad ogni squadra viene assegnata una precisa zona, quelle vicine al PUA sono le prime ad essere attentamente “battute” rispetto a quelle periferiche, perché prossime ai luoghi in cui è stato ritrovato lo zaino e l’auto dell’escursionista.

I cinofili giunti sulla zona da perlustrare, eseguono le valutazioni ambientali relative al territorio, alla vegetazione e alle correnti d’aria per favorire l’impiego del cane, che non appena individuerà il “cono d’odore” cercherà di trovare e segnalare al conduttore, il disperso. Le squadre possono decidere se lavorare con uno o con entrambi i cani.

Le tattiche di perlustrazione da adottare possono essere diverse a seconda dell’orografia del territorio e della disponibilità delle squadre presenti sullo scenario. Nella metodologia di intervento di tipo sistematico, ovvero finalizzata alla completa perlustrazione dell’area di ricerca, le tattiche sono a pettine, a percorso parallelo, a spirale o lineare. Se, invece, si sceglie una metodologia di intervento dinamico le tattiche sono “a tenaglia” (zona a forma di quadrato e le 2 squadre procedono in direzione opposta) oppure “a rete” (più squadre procedono verso un centro prestabilito seguendo direzioni convergenti).

Sia su scenari reali che simulati non esiste una rigida procedura operativa, le zone vengono comunque “bonificate” attentamente. Ogni squadra sceglie in piena autonomia la tattica di perlustrazione in base anche all’esperienza maturata di ogni unità cinofila.

L’esercitazione che vede coinvolti gli operatori TAS e i cinofili del Corpo Nazionale dei VVF, ha l’obiettivo di migliorare la ricerca dei dispersi in superficie mediante l’uso delle tecnologie GPS e GIS (Software Cartografici). Ad ogni squadra di ricerca viene assegnata una carta topografica su cui è evidente il “perimetro” dell’area da perlustrare, un dispositivo GPS ed una radiotrasmittente geolocalizzata, che consente di individuare in tempo reale uomini e mezzi VVF, su tutto il territorio nazionale. Il sistema di geolocalizzazione in uso alle squadre TAS usa una rete analogica nazionale VVF fino ai 400 Mhz. Alla base di questo sistema si utilizza la tecnologia dei ponti radio e della rete VPN in collaborazione con il servizio TLC (telecomunicazione a distanza) del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. Ogni operatore e veicolo VVF è dotato di queste radio con software di geolocalizzazione che consente di trasferire informazioni e dati al sistema GIS per garantire al TAS il controllo ed il coordinamento delle diverse unità dispiegate su uno scenario operativo sia in attività di emergenza o nel territorio in caso di attività ordinarie. Con questo sistema è possibile georeferenziare mezzi e personale VVF, garantendo un’attività di controllo, monitoraggio e coordinamento a livello provinciale, regionale e nazionale.

Sul GPS, invece, gli operatori TAS “tracciano” la zona assegnata alla squadra. Il GPS registra il percorso che le unità cinofile compiono nella zona da battere, lasciando una “traccia” della ricerca effettuata.

All’esito delle attività di ricerca (parziale o definitive) il TAS acquisisce le tracce GPS e processa i punti di interesse su un elaborato in formato grafico.

Le tracce GPS testimoniano la qualità delle operazioni di ricerca effettuate dalle singole squadre.

L’utilizzo di tecnologie GPS, di comunicazioni radio geolocalizzate, software cartografici permettono di ottimizzare le risorse, pianificare il lavoro operativo, storicizzare, valutare i dati raccolti e monitorare le zone di ricerca. In questo modo si ha un inquadramento visivo dell’evoluzione dello scenario operativo, del personale partecipante e si analizza il supporto all’attività di pianificazione degli interventi.

I vigili del fuoco da sempre utilizzano la cartografia. Per qualsiasi intervento in città se la squadra, non conosce la via dove recarsi, sono in uso diversi software che permettono, una volta inserito l’indirizzo, di stampare su carta il percorso dalla caserma fino alla destinazione da raggiungere. Se l’intervento è al di fuori dell’area urbana si consulta una carta topografica da cui si ricavano le informazioni necessarie per lo svolgimento del soccorso.

In questo modo la gestione degli interventi dalla sala operativa e dal posto di comando avanzato risulta quindi sensibilmente facilitata.

Questo può risultare determinante nei più svariati interventi: ricerca persone, incendi boschivi, scenari NBCR (nucleare, batteriologico, chimico e radioattivo), soccorsi in ambiente acquatico, alluvioni, terremoti, movimenti franosi, interventi svolti con elicottero, interventi in siti industriali a rischio, etc. Durante la ricerca di un disperso, attraverso vari programmi di gestione cartografica, è possibile visualizzare sullo schermo del pc, l’area delle operazioni. Spesso però queste carte risultano di difficile interpretazione, oltre che complicate da cercare e gestire. Il ruolo del topografo applicato al soccorso, è un profilo professionale innovativo e specializzato con un appropriato training teorico e pratico, che riesce a coniugare le conoscenze cartografiche con la realtà del soccorso tecnico urgente.

Formazione del Personale TAS (Topografia Applicata al Soccorso).

Il percorso formativo TAS si articola in 2 livelli. Il TAS 1 è l’abilitazione prevista per tutto il personale operativo VVF, acquisita nei corsi basici di ingresso degli ultimi anni. L’operatore TAS 1 interpreta correttamente le carte topografiche. È in grado di usare gli strumenti da carteggio e i GPS, può muoversi in ambiente impervio nelle operazioni di ricerca di dispersi.

Il TAS 2 è il livello avanzato: l’operatore processa i dati acquisiti e trasmessi dal TAS1. L’operatore TAS2 è solitamente impiegato a bordo del mezzo AF/UCL per eseguire in loco la funzione del Comando Provinciale. Svolge compiti di raccordo, acquisizione, elaborazione di tutti i dati geomatici correlati allo scenario operativo, realizza mappe per il supporto decisionale nelle operazioni di soccorso.

L’impiego del supporto TAS permette al Corpo Nazionale dei VVF di garantire una versatilità di impiego in diverse tipologie di intervento: è un valido e necessario strumento di supporto nelle ricerche dispersi, eventi sismici, soccorso acquatico in ambiente marino, fluviale e lacustre, alluvioni, mappe del fuoco negli incendi boschivi, incidenti in siti industriali etc.

La mappatura redatta dal settore TAS durante le emergenze, implementa la banca dati storica degli interventi del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, e può essere consultata in caso di eventi calamitosi ciclici per la dislocazione degli assetti operativi e per decidere le modalità operative.

(continua)

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