Nucleo Cinofili Vigili del Fuoco: a bordo di “Drago 67”

(di Lia Pasqualina Stani)
25/11/17

L’abitudine uccide le emozioni. Non quando si vola.

"Chi ha provato il volo, camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare" (Leonardo da Vinci).

L’intenzione non è quella di cedere alla retorica delle citazioni, perché a bordo di un AB-412 del Nucleo Elicotteristi dei Vigili del Fuoco, ci si rende conto, invece, che il mezzo aereo è un moltiplicatore di forze.

Gli elicotteristi appartengono alle Specializzazioni del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (CNVVF). Il primo nucleo elicotteri nasce nel 1954 a Modena. Ad oggi sono distribuiti su tutto il territorio nazionale. Svolgono mediamente missioni di soccorso: tra le più frequenti, salvataggio di persone in particolari condizioni di pericolo, incidenti stradali, ricognizione, spegnimento degli incendi mediante l’uso di attrezzature al gancio, ricerca di persone disperse con gli operatori TAS (Topografia Applicata al Soccorso), soccorso e recupero animale etc. L’impiego degli elicotteri consente di superare una grande difficoltà durante le operazioni di soccorso e assistenza a nuclei abitati isolati nelle calamità naturali: l’effetto schermo. Consiste nella conformazione che assume la distribuzione del danno prodotto dall’evento. Strade interrotte, frane, crolli, cedimenti di ponti, sistemi di comunicazione che quando non funzionano, limitano ed ostacolano l’intervento delle squadre ordinarie dei VVF che con i mezzi si dirigono verso le zone interessate per prestare soccorso. Il rischio è che il ritardo dei soccorsi, influisce sulla possibilità di portare in salvo i sopravvissuti. Gli elicotteri per la loro rapidità d’intervento sono un valido ausilio alle squadre a terra: si ha la possibilità di raggiungere il cuore della zona colpita altrimenti inaccessibile, evitando lo “schermo” esterno.

I reparti volo dei VVF posseggono diverse tipologie di elicotteri, dipende anche dall’area di competenza: dagli Erickson provenienti dal Corpo Forestale dello Stato agli A109 fino ai Canadair compresi nella flotta aerea. I tipi di elicottero, solitamente in dotazione sono gli AB206 Jet Ranger III e gli AB412 EP. Quest’ultimo con la sua doppia motorizzazione, per la presenza di un verricello di soccorso e alla sua ampia cabina dotata di doppi comandi con 2 posti di pilotaggio, può essere riconfigurato a seconda delle esigenze operative del soccorso tecnico urgente.

Il nominativo radio degli elicotteri dei VVF è “drago”

Ogni nucleo elicotteristi ha un equipaggio di partenza costituito da un pilota comandante, un secondo pilota, 2 aereo soccorritori e un tecnico verricellista che manovra il verricello per “calare” gli specialisti e/o portare in salvo persone, animali caduti in crepacci e burroni oppure recuperare opere d’arte durante crolli, terremoti etc. All’interno della cabina dell’elicottero è possibile trasportare, complessivamente, fino a 15 persone.

L’aereo soccorritore è prima di tutto un vigile del fuoco operativo. È una figura professionale addestrata a effettuare il recupero di persone in difficoltà in diversi contesti (mare, montagna, siti complessi da raggiungere). I compiti principali sono il primo soccorso per stabilizzare dei traumatizzati, ricerca e soccorso di dispersi sia su terra che in mare. Nel percorso di formazione devono avere superato positivamente i quattro livelli operativi SAF (1a, 1b, 2a, 2b), il corso "SAF fluviale-alluvionale" e quello di soccorso sanitario TPSS. Molti conseguono anche la qualifica di Soccorritore Acquatico. Oltre alla ordinaria attività di addestramento, gli aereo soccorritori VF eseguono esercitazioni mensili per mantenere il loro livello formativo. Il personale elisoccorritore che opera a bordo di elicotteri AB 412 EP presta servizio in condizioni di pronto impiego 365 giorni l'anno.

In situazioni di reale emergenza è fondamentale sia l’affiatamento che il continuo scambio di informazioni tra i piloti, il verricellista e l’aereo soccorritore. L’esperienza e il tempo contribuiscono a rendere questi equipaggi altamente specializzati. I pericoli principali per gli elicotteri dei VVF, che lavorano a bassa quota sono i cavi e le avverse condizioni meteo che compromettono la visibilità.

Dall’alba al tramonto ogni nucleo elicotteristi è pronto ogni giorno a decollare per le missioni di soccorso su richiesta delle Direzioni Regionali e dei Comandi Provinciali, per operare in teatri operativi che richiedono l’intervento dei mezzi aereo.

Tutte le squadre dei vigili del fuoco, addestrate per il soccorso in varie situazioni, possono essere trasportate su mezzi terrestri, nautici e aerei. Con gli elicotteri è possibile spostare velocemente i vari nuclei specializzati nei soccorsi quali i nuclei SAF (Speleo Alpino Fluviale), i Sommozzatori e i Cinofili.

Le squadre, i piloti, gli specialisti, i centri di coordinamento e controllo dipendono da un’organizzazione che stabilisce strategie e priorità per ogni settore. Questo modus operandi, senza necessità di organizzazioni aggiuntive, in modo automatico, sistematico e funzionale garantisce una risposta immediata con ogni risorsa da parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.

L’univoca ed integrata organizzazione del CNVVF è dovuta a specifiche pianificazioni, esercitazioni ed addestramenti.

A causa delle diverse tipologie di intervento di soccorso e l’imprevedibilità con cui possono manifestarsi le emergenze, il CNVVF impiega unitamente sui vari scenari, sia le specializzazioni (Soccorso Aereo, Nucleo Sommozzatori, Portuali e Radioriparatori) e le alte qualificazioni (Soccorso Acquatico di superficie, Nucleo SAF, Aereoportuali, NBCR ovvero Nucleare, Biologico, Chimico e Radiologico, Nucleo Cinofili, G.O.S - Movimento Terra ed Usar - Urban Search and Rescue).

Ad attendere “Drago 67” sulla pista dell’aeroporto, ci sono i Nuclei Cinofili dei VVF della Puglia e dell’Abruzzo. Per tutta la mattinata è prevista un’esercitazione congiunta tra le unità cinofile e il nucleo speciale delle “tute rosse” dei VVF.

Si inizia con un briefing sull’attività addestrativa per l’avvicinamento delle unità cinofile all’elicottero. Si decide il Piano Operativo di Sicurezza (POS): valutazione dei rischi e determinate misure di protezione che devono essere testate in questa specifica fase di addestramento. Il cane a bordo dell’AB412 deve essere vincolato tramite una longe di una determinata lunghezza ed un moschettone in corrispondenza del posto a sedere del suo conduttore.

Tale procedura evita l’eventuale perdita di controllo da parte del conduttore dello stesso cane che non deve intralciare l’attività della cabina piloti, compromettendo la sicurezza e la stabilità del mezzo e del personale a bordo. È possibile, anche, l’uso del trasportino per alloggiare il cane all’interno dell’elicottero. Non vi è l’obbligo per l’uso della museruola anche se tutti i conduttori delle unità cinofile ne sono in possesso.

L’attività da svolgere consiste nel verificare le procedure di imbarco e sbarco di ogni unità cinofila operativa a motore spento, poi con motore acceso ed infine è previsto un circuito di volo per un po' di minuti. È necessario che nell’operazioni di avvicinamento a motore spento il cane “familiarizzi” con l’elicottero. Successivamente con l’imbarco a motore acceso e il volo di alcuni minuti aumentano (a causa del “rumore” delle pale dell’AB 412) le difficoltà uditive ed olfattive per i cani (le stesse pale aumentano il movimento delle correnti d’aria). Dall’avvicinamento alla salita a bordo dell’elicottero sino al circuito in volo il feeling tra cane e conduttore viene messo alla prova, come la volontà, l’obbedienza e l’impegno del cane stesso a voler superare eventuali ostacoli.

Basta uno sguardo, un cenno con la testa, una carezza sul dorso e tutti i cani eseguono l’esercitazione senza nessuna difficoltà. Molly, un Labrador color miele, ha apprezzato il secondo circuito di volo prima di scendere dall’AB412.

Spetta sia all’istruttore nazionale dei Nuclei cinofili VVF della Puglia e dell’Abruzzo, Oronzo Passabì, e al conduttore, valutare il comportamento e la condotta del proprio cane in tutte le fasi dell’esercitazione. L’attività serve a preparare anche i conduttori oltre che i loro “colleghi” a 4 zampe alla salita e alla discesa dall’elicottero con tempestività in caso di emergenza.

I cinofili dei VVF vengono impiegati con componenti specialistiche come gli elicotteristi per il soccorso tecnico urgente, nella ricerca a persona in caso di valanghe, frane e nella ricerca di dispersi in superficie e sotto le macerie. La durata temporale degli interventi delle unità cinofile varia da 1 a 5 giorni circa. Il fine essenziale del lavoro dell’unità è quello di contribuire al ritrovamento delle persone in vita quando questo è possibile oppure nei casi più sfortunati di ritrovare il corpo del disperso per una degna sepoltura. Possono essere inviati anche all’estero nell’ambito delle operazioni internazionali di soccorso.

I cani sono addestrati periodicamente in aree attrezzate, dai loro responsabili tecnici cinofili (conduttori): si muovono su terreni impercorribili, si infilano in cunicoli, strettoie pericolose o in tunnel senza uscita. I cani dei VVF sono di proprietà degli stessi e i metodi usati per l’addestramento non sono coercitivi nei confronti del cane,

Si utilizzano specifici esercizi o per il lavoro svolto si ricompensano con il gioco preferito o con il cibo.

Il primo nucleo cinofilo risale al 1939, istituito per la ricerca dei dispersi sotto le macerie a causa dei bombardamenti. Comprendeva anche il centro di addestramento, i campi di prova ed un allevamento per la sezione cuccioli. Sciolto al termine del periodo bellico, negli anni ’90, il nucleo cinofili dei VVF è stato riorganizzato con l’istituzione della Scuola Nazionale dell’Unità Cinofila di Volpiano (To) dove si effettuano attualmente le selezioni ed i corsi di addestramento.

La qualifica di cinofilo può essere conseguita sia dal personale permanente che volontario, solo dopo aver superato uno specifico corso di formazione e dopo la verifica della sussistenza dei requisiti psicofisici e attitudinali del cane a svolgere l’attività di soccorso. Da precisare che il personale volontario può secondo turnazione prestare servizio sia presso i distaccamenti volontari oppure ci sono i volontari che offrono un servizio discontinuo (da qui VVF Discontinui) giornaliero o operativo, presso i Comandi Provinciali, le Direzioni Regionali, le scuole formative o tutti gli altri uffici interni al Dipartimento dei VVF. Gli ex vigili volontari “ausiliari di leva” sono iscritti d’ufficio negli elenchi dei comandi provinciali (art.12 della legge 8 dicembre 1970, n.996).

L’attivazione del personale reperibile per ogni nucleo cinofilo istituito su territorio nazionale avviene contattando la sala operativa dei Comandi Provinciali VVF competente per territorio, tramite il numero di soccorso 115: le unità cinofile devono essere allertate per raggiungere la propria sede di servizio nel tempo più breve possibile. L’utilizzo dei cani permette di ridurre i tempi di ritrovamento di persone ancora in vita soprattutto in zone difficilmente perlustrabili, aumentando la probabilità di salvataggio dei dispersi. Se si tratta di zona inagibile o difficilmente raggiungibile anche con i fuoristrada, tutte le unità cinofile possono essere imbarcate su elicotteri per essere trasportati immediatamente nella zona di intervento.

Tutte le chiamate d’emergenza come da normativa europea, presto confluiranno in una Centrale Unica di Risposta(CUR) NUE 112 (Numero Unico di Emergenza 112): qualsiasi numero di telefono di emergenza il chiamante abbia composto, compreso il numero unico. Il NUE112 serve per contattare i servizi di emergenza nella UE, ed è parzialmente attivo in alcuni Paesi della UE. In Italia è attivo in Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Lazio (distretto 06) e in diverse Province siciliane.

Oltre all’attività addestrativa di imbarco e sbarco, le unità cinofile saranno addestrate anche ad essere calate con un verricello da un elicottero in overing, simulando come nella realtà una ricerca.

Le attività addestrative di questo tipo garantiscono a livello nazionale una significativa e proficua interazione tra tutti i nuclei cinofili e tutti i nuclei elicotteristi dei VVF permettendo agli equipaggi di partenza di conoscere l’operatività sia di ogni nucleo che delle singole unità cinofile (conduttore – cane).

Al termine dell’esercitazione, nel debriefing si è discusso delle modalità operative adottate e sull’esecuzione delle prove da parte di tutte le unità cinofile. Giusto il tempo dei controlli pre-volo e l’AB412 è decollato dalla pista dell’aeroporto.

"Sono stato quello che gli altri non volevano essere, sono andato dove gli altri non volevano andare, ho portato a termine quello che gli altri non volevano fare […] ho visto il volto del terrore, ho sentito il freddo morso dalla paura, ho gioito per il dolce gusto di un momento d’amore…" (un vigile del fuoco).

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(foto dell'autrice)