L’inefficienza della tecnologia stealth dell’F35

04/05/14

Nel febbraio 2013, il pentagono diffuse la notizia che la Cina aveva intercettato la telemetria dell’F-35, ma già in precedenza erano stati sottratti diversi terabytes relativi al disegno ed ai sistemi elettronici del caccia.

Una nuova anomalia pare affligga il Lightning, il quale sembra non possedere una tecnologia stealth molto avanzata nel contrasto dei sistemi di difesa aerea. La densità dello spettro elettromagnetico è sempre più complesso e difficile, pertanto richiede specifiche capacità per eludere le difese avversarie in missioni di attacco e ricognizione elettronica.

Russia e Cina, forse proprio agevolate dalle osservazioni della telemetria dell’F-35, hanno sviluppato sistemi di contrasto che pongono la tecnologia stealth del velivolo statunitense alla prova. E se tali funzionalità dovessero essere implementate, il programma di sviluppo del Lightning potrebbe avere dei limiti soprattutto nelle missioni offensive. Inoltre, anche le capacità di disturbo ai radar nemici non avrebbe raggiunto lo stato dell’arte, questo sta a significare che l’F-35 necessiterà dell’ausilio di aerei da guerra elettronica per poter penetrare in aree ad alta densità di conflittualità.

Il velivolo statunitense sembra essere rilevabile dai radar di ricerca operanti in banda VHF ed il sistema di disturbo del caccia si limiterebbe alla banda X. La radiazione elettromagnetica viene diffusa da oggetti di dimensioni inferiori alla sua lunghezza d’onda, ciò vale per gli stabilizzatori e le superficie alari degli aeromobili, le quali sono circa dello stesso ordine di grandezza delle onde metriche VHF. Per progettare un velivolo con caratteristiche stealth alle VHF, gli ingegneri segnarono un importante successo rimuovendo l’impennaggio verticale, come nei bombardieri B-2. Ma questa soluzione non è di semplice applicazione per un agile caccia supersonico.

Quando furono definite le specifiche del JSF, a questo si aggiunse la difficoltà di dotarlo con una apparecchiatura di disturbo attivo a banda larga. Sostanzialmente, per utilizzare il sistema di disturbo radar, bisogna essere certi che la difesa aerea avversaria abbia agganciato il velivolo incursore, in caso contrario, il disturbo stesso svelerebbe la presenza di un aeromobile con caratteristiche stealth, infatti i radar di acquisizione bersagli possono rilevare il segnale, ma non il riflesso. Sembra certo che l’elettronica di disturbo ancora non sia stata aggiunta a bordo dell’F-35.

In definitiva, il JSF dovrà essere dotato di una apparecchiatura di disturbo radar nota come EA, “attacco elettronico”. I tecnici che hanno sviluppato il progetto del Lightning, si erano posti l’obiettivo di ottenere una bassa segnatura radar abbinata alla sorveglianza elettronica passiva, in modo da permettere al pilota di avere una piena consapevolezza dell’ambiente esterno, ma questo accadeva negli anni ’90, quando la Cina ancora non possedeva una adeguata capacità tecnologica.

Le minacce degli anni 2010 sono qualitativamente diverse: I radar VHF a scansione elettronica attiva AESA, ad alta potenza e ad onde decimetriche e centimetriche, sono i pericoli maggiori per un velivolo incursore, infatti restituiscono un riverbero abbastanza netto rispetto ai precedenti e dispongono di una maggiore capacità di rilevamento ed inseguimento.

La Russia, ha messo a punto un nuovo sistema radar anti-stealth altamente mobile. Il suo nucleo è un’antenna VHF di 30 metri del tipo AESA totalmente digitale ed incorpora anche potenti radar a frequenza più alta, permettendo di monitorare anche piccoli bersagli. Un sistema simile è in dotazione anche sulle nuove navi da guerra cinesi, si tratterebbe di un radar di ricerca VHF Tipo 517M, inquadrabile nel tipo AESA.

Naturalmente, non è ipotizzabile che l’implementazione tecnologica nel settore della rilevazione di un bersaglio e per le tecniche di evasione nel combattimento aereo sia tramontato.

EA e stealth ancora non coesistono con semplicità sulla stessa piattaforma, ma sono sinergici: minore è il bersaglio, meno potenza di disturbo è necessaria per mascherarlo.

Giovanni Caprara

(foto: Lockheed Martin)