Le Forze Speciali russe: il nuovo millennio

(di Tiziano Ciocchetti)
24/10/17

Le Forze Armate russe stanno subendo un profondo processo di rinnovamento, adattandosi agli scenari futuri, acquisendo capacità di proiezione di potenza, di controinsurrezione e di contrasto al terrorismo internazionale.

In tale contesto gli Spetsnaz rivestono un ruolo primario, tuttavia, negli anni passati, sono stati oggetto di un gioco di potere tra i vari Servizi e Comandi delle Forze Armate.

Nel corso del breve conflitto con la Georgia, nell’estate del 2008, hanno giocato un ruolo decisivo ma, poco tempo dopo, hanno perduto il loro status di forze speciali (fino ad allora dipendevano formalmente dal direttorato principale per le informazioni, GRU), venendo assegnati ai comandi regionali di tutte le Armi.

In parte questa nuova situazione riflette una strategia di attacco politico al GRU ma anche, paradossalmente, la crescente consapevolezza dell’importanza degli Spetsnaz negli scenari di crisi futuri, nonché la volontà di utilizzarli nelle principali operazioni.

Questa mutazione gerarchica ricalca una concezione assai diffusa negli anni passati, la quale ha sempre caldeggiato un ruolo prettamente di spionaggio militare per il GRU mentre gli Spetsnaz – come strumenti per la ricognizione sul campo di battaglia – dovevano essere direttamente subordinati ai comandi sul campo.

Tuttavia, più recentemente, anche grazie all’esperienza georgiana, si è cominciato a valutare la possibilità di una maggiore integrazione delle forze in campo.

Nel 2010 è stato annunciato che le brigate Spetsnaz sarebbero state trasferite al IV Distretto militare, in procinto di diventare Comando operativo in tempo di guerra.

Contemporaneamente, il Centro di addestramento e operazioni Senezh a Solnechnogorsk dovrebbe essere escluso dal GRU e riportare direttamete al capo di stato maggiore della Difesa.

Senezh – dal nome di un lago a nord ovest di Mosca – è diventato la base di un nuovo Comando delle operazioni speciali (KSO, Komanda Spetsialnogo naznacheniya), comprendendo un opSn (Reggimento indipendente per scopi speciali) al di fuori della struttura di una brigata regolare; uno Squadrone di elicotteri d’attacco e da trasporto (equipaggiato con Kamov ka-52 Alligator e Mil Mi 8 Hip) , schierati nella base aerea di Torzhok; uno Squadrone di aerei da trasporto Il-76 Candid. I compiti del KSO vanno dalle operazioni antiterrorismo in tempo di pace al sabotaggio e assassini mirati in guerra.

Un primo schieramento operativo del nuovo Comando risulta effettuato nel corso delle Olimpiadi invernali di Sochi nel 2014, la vicinanza al turbolento Caucaso del Nord ne ha consigliato l’utilizzo, insieme alla 346° brigata e al 25° reggimento indipendente.

Il KSO è ufficialmente operativo dagli inizi del 2013 e, secondo i piani dello Stato Maggiore della Difesa, dovrebbe essere destinato principalmente a missioni al di fuori del territorio nazionale, che possono essere operazioni di peacekeeping in ambito ONU piuttosto che interventi unilaterali.

La nascita di questo nuovo Comando speciale ricalca la nuova visione strategica imposta dal presidente Putin all’establishment militare russo, ancora legato alla vecchia dottrina militare sovietica - incentrata sul pericolo di una guerra campale con la NATO o con la Cina - favorendo l’accettazione di radicali riforme militari. Lo scopo è quello di creare una struttura maggiormente flessibile e indipendente, capace di combattere in una varietà di differenti scenari operativi.

Le divisioni russe vengono rimpiazzate dalle più piccole brigate, come elementi costitutivi dell’Esercito. Il focus comincia così a spostarsi dalle tradizionali unità pesanti corazzate (di tradizione sovietica) verso assetti più leggeri e specializzati (come ad esempio le truppe di montagna).

Inoltre si è intrapreso un rinnovato sforzo per incrementare il numero dei volontari di carriera.

ORGANIZZAZIONE

Le unità Spetsnaz della Russia comprendono 7 brigate regolari di varie dimensioni, per un totale di 19 battaglioni con distaccamenti speciali indipendenti. Dal punto di vista amministrativo sono tornati a dipendere dal V direttorato del GRU (ricognizione operativa), sebbene sul campo restino subordinati ai comandanti operativi.

I quattro reparti speciali navali indipendenti (omrpSpn, analoghi alle brigate) sono anch’essi parte del V direttorato, tuttavia sono ancora strettamente legati alle Flotte di appartenenza.

Inoltre esiste il 45° reggimento speciale indipendente della guardia appartenente al VDV (Vozdúšno Desá Vojská, truppe aviotrasportate), nonché altre tre unità di Spesnaz. Una di queste, la 100a brigata indipendente, è spesso utilizzata per la sperimentazione e valutazione di nuovi equipaggiamenti e armamenti che potrebbero entrare in servizio anche presso gli altri reparti convenzionali.

Nel corso del 2012 sono state create altre due unità di Spetsnaz - come parte dell’apparato di sicurezza messo in piedi dalla Federazione russa in vista delle Olimpiadi invernali del 2014 - il 25° reggimento indipendente (opSn), utilizzato nelle operazioni nel Caucaso e la 346a brigata - la quale dovrebbe avere le dimensioni di un reggimento – che è andata a costituire l’elemento operativo del KSO.

(foto: MoD Federazione russa)

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