ISIS vs Peshmerga, i numeri della guerra e gli armamenti a disposizione

03/05/15

Le prime unità peshmerga sono state costituite negli anni Venti del secolo scorso, alla nascita del movimento indipendentista curdo. Nel 1991, nei mesi successivi alla guerra del Golfo, i peshmerga furono protagonisti di una rivolta contro Saddam Hussein, che portò alla costituzione della Repubblica autonoma Curda all'interno dello stato iracheno.

Tra il 1995 e il 1998 furono impegnati nella cosiddetta Guerra civile curda, combattuta appunto tra i peshmerga e il Partito Democratico Curdo (Kdp).

Sono per lo più veterani dei combattimenti contro le forze del governo iracheno e degli scontri tra fazioni curde. Il reggimento femminile è composto da quattro battaglioni e un comandante per ogni brigata. Nel tempo questo esercito si è dotato di varie armi individuali. Tra queste l’ AK-47 Kalashnikov, il fucile russo AKM, il fucile d’assalto americano M4A1 insieme all’M16A4, il fucile iracheno Tabuk (assemblato nei Al-Qadissiya Establishments) e infine il fucile russo di precisione Dragunov.

A livello anti-aereo spicca il Pantsyr-S1, il cui costo in versione export è di 14.6 milioni di dollari. A ciò si aggiungono il lanciarazzi russo 107 millimetri BM-21 Grad e quello cinese 122 millimetri Tipo-63.

La flotta di elicotteri non supera le 30 unità: tra questi gli esemplari Mil Mi-17, Mil Mi-8, Sikorsky S-333 e Eurocopter EC-120. Il precipitare della situazione ha però indotto alcuni Stati Europei a fornire armi ai curdi-peshmerga per un maggiore sostegno e protezione.

Il ministro della Difesa italiana Pinotti ha inviato ai Peshmerga 500 mitragliatrici MG 42/59, 100 mitragliatrici 12.7, 250mila munizioni per ciascuna delle due tipologie di armi (materiale nazionale), 1.000 razzi rpg7, 1.000 razzi rpg9 e 400mila munizioni per mitragliatrici di fabbricazione sovietica. Si parla di una copertura finanziaria di circa 1,9 milioni di euro.

La mitragliatrice pesante Browning M2 12,7 millimetri soprannominata “Ma Deuce” dai militari che la utilizzano è un'arma pesante. Nel 1932 al progetto originario furono apportate piccole modifiche come la canna bucata per migliorare il raffreddamento della stessa che portarono alla ridefinizione dell'arma come M2.

La mitragliatrice Beretta MG 42/59 invece è una variante italiana della MG3 della Bundeswehr, a sua volta una copia ricalibrata della MG 42 del tedesca della seconda guerra mondiale. L'arma, prodotta su licenza dalla Beretta, con parti prodotte dalla Whitehead Motofides e dalla Franchi, è denominata MG 42/59 dall'anno della sua introduzione in servizio, il 1959.

Veniamo ai razzi: l’RPG-7 è stato usato largamente dagli anni ’60 in poi, e molti paesi ne hanno fatto copie. L’RPG, che in russo significa letteralmente “raketny prototitankovy granatomet” (granata anticarro a razzo), ha esattamente la stessa definizione anche con parole inglesi (Rocket propelled grenade), ed è un’arma diversa dal Bazooka. La gittata contro bersagli fermi è nominalmente di 500 metri, 400 contro mezzi in movimento. La gittata massima è di 920 metri, perché esiste una spoletta a tempo fa esplodere il razzo, tanto che spesso, contro aerei e soprattutto elicotteri, gli RPG sono stati usati per ruolo antiaereo, con lo scopo di danneggiare grazie alle schegge delle esplosioni i velivoli a circa 1km di distanza.

La Germania ha inviato 5 veicoli da trasporto truppe Dingo, 30 lanciatori di missili anti-carro Milan con 500 missili, 240 lanciarazzi Panzerfaust con 3.500 razzi, mille bombe a mano, 8.000 fucili d’assalto G3 con 2 milioni di munizioni e 8 mila G-36 con 4 milioni di proiettili, 40 mitragliatrici MG con un milione di proiettili per un valore complessivo totale di 70 milioni di euro.

Il ministero della Difesa britannico ha accettato di inviare mitragliatrici pesanti e 500.000 munizioni alle forze curde che combattono lo Stato Islamico dell’Isis. Un sostegno militare urgente per fornire alle forze curde una potenza di fuoco supplementare per difendere la linea del fronte, proteggere i civili e respingere i ribelli dell’Isis. In una nota scritta al Parlamento, il segretario della Difesa inglese, Michael Fallon ha dichiarato che gli armamenti inviati hanno un valore di circa 1,6 milioni di sterline per delle spese di trasporto stimate intorno alle 475.000 sterline.

Infine la Repubblica Ceca che si è impegnata a fornire 18 milioni di proiettili calibro 7,62, 5.000 razzi per Rpg-7 e 5.000 bombe a mano, per un valore totale di 2 milioni di dollari.

L’ISIS da par suo vanta un arsenale costituito da 30 carri armati T-55, mezzi sovietici prodotti a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale. A dispetto dell'età, questi carri sono operativi in 50 eserciti di tutto il mondo. Hanno un’armatura pesante da circa 35 ton., un cannone da 100 mm e una mitragliatrice da 7,62 mm. Oltre ai T55 l’Isis può disporre di carri armati T-72, anch'essi sovietici ma di seconda generazione. L'Isis ne dovrebbe avere tra i 5 e i 10 esemplari. Il T-72 dispone di un cannone da 125 millimetri, una mitragliatrice secondaria e un cannone antiaereo. Ma la lista comprende anche: obice M198, pezzo d’artiglieria di medie dimensioni trainabile con una gittata di oltre 22 km; l’M198 che può lanciare una varie munizioni, come proiettili esplosivi, autopropulsi e al fosforo bianco; cannone modello59-1, replica cinese del più leggero sovietico M-46 del 1954 da traino. Per un periodo è stato il cannone con il più lungo raggio d’azione con una gittata di oltre 27 km. L' Isis li avrebbe sottratti ai regolari siriani ed iracheni.

Passando alle armi portatili, ne troviamo in gran quantità. Come si sa, sono quelle più diffuse, più semplici da usare e più facili da occultare, possono essere vendute e rivendute, con costi contenuti. In queste armi i numeri di matricola sono stati cancellati con l'uso di fiamma ossiacetilenica, per rendere più difficoltoso scoprirne la provenienza: l'AK-47, è diventato l'arma portatile standard de facto dell'Isis, a causa del suo basso costo. Accanto all’AK 47 ci sono i fucili d’assalto AKM nelle mani dell'Isis fabbricati in URSS negli anni 1960, 1964 e 1970. Ma ci sono anche l’M16A4 di fattura statunitense, mitragliatrici multiuso M80 di fattura cinese a cui sono stati applicati nuovi numeri di serie, lanciarazzi M79 Osa, da 90 mm, con efficacia anticarro e contro posizioni fortificate, lanciagranate RBG-6, semi-automatico leggero da fanteria e la mitragliatrice pesante DShK 1938, Dushka. La Dushka ha diversi utilizzi, tra cui arma antiaerea e arma di supporto alla fanteria; ha una cadenza di 600 colpi al minuto.

A tutto ciò detto finora bisogna aggiungere che una parte considerevole dell’approvvigionamento dell’Isis arriva dalle munizioni che l’esercito americano ha distribuito alle unità militari irachene, dopo l’invasione del 2003. Altre tratte per il rifornimento di armi del Califfato sono quella che viene dallo Yemen (a Jihana esiste uno dei mercati di armi più grande) ma anche dal Sudan e soprattutto dal Mali la cui circolazione delle armi è il frutto della condizione geopolitica di anarchia in cui versa tutta l’area nord-orientale del paese.

Roberto Colella

(nella foto di apertura un soldato dell'ANA con un RPG-7 - fonte USMC)